Marmolada - Con la revoca dell’ordinanza che istituiva la “zona rossa”, da oggi per la Marmolada si apre una nuova fase. Venti settimane dopo il crollo del seracco nei pressi di Punta Rocca, che aveva strappato la vita ad 11 escursionisti, il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha firmato il documento che consente nuovamente l’accesso alla Regina delle Dolomiti.
Una decisione assunta sulla base della relazione tecnica di aggiornamento a cura del Servizio prevenzione rischi e Cue del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, contenente analisi e indicazioni operative finalizzate proprio alla riapertura. Il documento definisce una nuova “area di attenzione” sul versante nord della Marmolada, su cui potranno essere attivate eventuali limitazioni in caso di necessità, sulla base dei dati di monitoraggio. Continueranno dunque ad essere registrati e analizzati con specifiche apparecchiature i parametri nivometeorologici; in caso di segnalazione di criticità saranno inoltre effettuati sopralluoghi sul campo.
L’area di attenzione è ora costituita dalla calotta e dalle due principali lingue che la circondano e scende fino al lago di Fedaia. La definizione di quest’area deriva infatti dalla sovrapposizione della zona di crollo e deposito con quella di pericolosità da valanghe, secondo quanto previsto dalla Carta del pericolo approvata nel 2020 dalla Giunta provinciale. In quella specifica area, si prevede che con la stagione estiva 2023 sia attivabile nuovamente un divieto di accesso, qualora si dovessero ripetere periodi prolungati di forte innalzamento delle temperature.
La relazione del Dipartimento Protezione civile ha consentito di modificare l’ordinanza precedente in questo modo.
I rifugi posizionati sul versante nord della Marmolada (Capanna ghiacciaio Marmolada e Pian dei Fiacconi, posti l’uno vicino all’altro a circa 2.700 metri di quota) non possono ancora essere utilizzati.