C’è dunque la volontà di affrontare in maniera condivisa la questione dell’interazione uomo-orso ed è ragionevole pensare che entro l’anno Provincia, Ministero e Ispra attiveranno un Tavolo sul contenimento degli orsi che parta da un approccio di tipo tecnico-scientifico. I consiglieri hanno sottolineato che la visita non ha alcuna finalità ispettiva. Anzi, a fronte del rumore mediatico, appariva giusto rendersi conto personalmente dei fatti e conoscere da vicino la struttura, unica nel suo genere a livello nazionale.
Una consigliera di opposizione ha espresso l’auspicio che il Tavolo sia attivato quanto prima e che si riesca ad individuare una soluzione incruenta perché M49, tutto sommato, la libertà ha dimostrato di meritarsela.
In Europa, è stato spiegato dai funzionari, le situazioni e gli approcci sono sostanzialmente due. Da un lato Nord ed Est Europa, con popolazioni di migliaia di orsi, gestiti con la caccia e prelievi annui del 10-20% degli esemplari. Dall’altro Italia, Spagna, Francia ed Europa occidentale in generale, con piccole popolazioni di plantigradi, nell’ordine di decine di unità e gestione con controllo numerico. Un modello, quest’ultimo, nel quale giocano un ruolo fondamentale l’accettazione sociale e gli aspetti di convivenza con le popolazioni locali.
Quanto alla dinamica dell’evasione, è stato chiarito che M49 ha superato ben tre barriere elettrificate e poi ha divelto una barriera in ferro della portata di 700kg. Un esemplare dalla forza fuori dal comune, dunque, più unico che raro. La struttura, inoltre, in ragione della prima fuga, già all’epoca apparsa evento straordinario, era stata fortificata ed erano state aggiunte barriere meccaniche a quelle elettrificate, che però non sono valse contro l’istinto incontenibile dell’animale che, attualmente, monitorato in maniera costante, si trova sul Lagorai, in attesa di essere nuovamente catturato. Il suo destino lo decideranno di concerto la Provincia, il Ministero e l’Ispra.