4 dell’8 maggio 2020.
Per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche sono previste una serie di misure di sicurezza "nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19".
“Le disposizioni prevedono che l'accesso ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell'edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato”, spiega il presidente Arno Kompascher. Nelle chiese va definita una capienza massima e l’accesso va contingentato e regolato e controllato da volontari. All’interno deve essere previsto un distanziamento sociale di 1,5 metri. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine e all’ingresso va messo a disposizione dei fedeli il liquido per igienizzare le mani. Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, devono essere disinfettati e le acquasantiere devono restare vuote. Può essere prevista la presenza di un organista, ma non del coro. Prima della comunione va omesso lo scambio del segno della pace. La distribuzione della Comunione può avvenire dopo che il celebrante si sarà disinfettato le mani e avrà indossato guanti monouso e la mascherina, dopodiché potrà offrire l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. Chi ha sintomi come febbre e tosse non può entrare nel luogo di culto.Chiese e sacrestie devono essere disinfettate e ben arieggiate dopo ogni funzione. La confessione deve avvenire in un luogo ampio e aerato, mantenendo le distanze di sicurezza.