Tavernola - Emergenza rifiuti nel lago d'Iseo. Il ritrovamento shock di 40 metri di gomma in altezza e largo 10 sui fondali del lago d’Iseo a Tavernola (Bergamo) ripropone con forza il tema dell’ inquinamento di origine industriale del conferimento degli scarti di lavorazione. I circoli di Legambiente Basso Sebino prendono posizione.
"Eseguiti gli accertamenti e ancor prima di accertate le responsabilità la questione deve essere messa al centro dell’iniziativa degli enti istituzionali preposti alla tutela della salute dei cittadini. Dalle immagini del fondale rese note dai carabinieri di Bergamo si evidenzia l’enorme presenza di scarti di guarnizioni di gomma. E’ bene ricordare che, fino a pochi anni fa, proprio per le loro funzioni questi prodotti di rivestimento, pannelli, davanzali, facciate, lastre ondulate, condotte e canalizzazioni d'isolamento le guarnizioni di gomma contenevano amianto agglomerato fino al 20%. Nel materiale termoisolante e antincendio come rivestimenti in amianto spruzzato, pannelli, rivestimenti di pavimenti, isolamento di tubi, pannelli antincendio in vecchi quadri elettrici la presenza di amianto era superiore al 40%. Nei prodotti contenenti fibre di amianto come cuscini, trecce e corde la quantità di amianto può raggiungere percentuali vicine al 100%. Ecco perché è necessaria la rimozione di quanto ritrovato. Le guarnizioni ancora oggi sono il prodotto storico del distretto della gomma del Sebino. Questa è una realtà all’avanguardia nella lavorazione dei polimeri e forniture che toccano più settori: dall’edilizia all’automotive, fino all’agricoltura e alla distribuzione alimentare. Si tratta dell’attività di oltre 40 aziende che si sviluppano su circa trenta di chilometri quadrati per una decina di Comuni Grumello del Monte, Sarnico, Paratico, Telgate, Castelli Calepio, Adrara San Martino, Foresto Sparso, Viadanica, Villongo, Credaro e Gandosso.