Castello Molina di Fiemme - Commissione speciale maltempo: sopralluogo nelle valli di Fiemme e Fassa. Si è svolto il primo sopralluogo nelle zone colpite dal maltempo dell’ottobre scorso -nelle valli di Fiemme e Fassa- per la Commissione speciale istituita nel dicembre scorso con l’apposito obiettivo di monitorare i danni ed individuare le misure più idonee a fronteggiare la situazione di grave disagio venutasi a creare all'indomani dell'evento calamitoso che ha colpito il nostro territorio.
4 milioni di piante abbattute
Partenza alle ore 8 dal palazzo della Regione in piazza Dante, su due pulmini messi a disposizione dalla Protezione civile, la Commissione, guidata dal Presidente Ivano Job (Lega), è stata accompagnata nel percorso da Raffaele De Col, coordinatore per gli eventi legati al maltempo e Maurizio Zanin, responsabile del Servizio Foreste e Fauna della Provincia. Passo Manghen, val Cadino, Lavazè, Pampeago, Predazzo e Moena: un sopralluogo importante, che ha permesso ai Commissari di apprezzare l'entità dei danni che hanno interessato il territorio e di valutare, assieme ai tecnici, le possibili soluzioni. Da stime visive integrate da immagini aeree, si calcola che le piante abbattute siano 4 milioni, pari a 3 milioni 400.000 metri cubi tariffari, corrispondenti a 2 milioni di materiale fatturato, su un territorio che è circa ¼ di tutto il Trentino. Numeri enormi, che possono inquadrare la portata dell'evento eccezionale che ha interessato la nostra Provincia, se si tiene conto che nell'intero Trentino si preleva mediamente ogni anno mezzo milione di metri cubi, corrispondente a 300.000 metri cubi netti.
Problemi: viabilità, sicurezza, prezzo
Il primo problema che la Provincia si è trovata ad affrontare è stato quello della viabilità. Molte piante sradicate dal vento avevano occupato le strade, impedendo e intralciando la circolazione. Gli sforzi spesi nei primi mesi e tuttora in corso, sono per il ripristino della viabilità che in certi casi andrà del tutto ripensata. Lo si è visto nella val Cadino, dove per liberare cinque chilometri di strada si sono movimentati oltre 15.000 metri cubi di legname e i consiglieri della Commissione speciale sono stati i primi a percorrere quel tratto dall'ottobre scorso. Altro aspetto rilevante, sul quale tecnici e commissari hanno posto l'attenzione, quello della sicurezza. La sicurezza in primo luogo per i lavoratori che si trovano ad operare in aree spesso impervie, lungo pendenze impossibili, in condizioni di estremo disagio. Sicurezza delle infrastrutture, perlopiù alberghi, a tutela dei quali sono state già messe in atto azioni urgenti come opere di protezione paravalanghe e paramassi e stabilito un protocollo che in certi casi prevede come estrema ratio lo sgombero in condizioni meteorologiche particolari. Infine, la sicurezza per le persone che percorrono i boschi che a seguito di questo evento risultano completamente trasformati e dunque spesso irriconoscibili.