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                                                Venerdì 31 ottobre 2025
                                            
                                            
                                            
                                                
                                                    L'accoglienza dei profughi Bosniaci della Caritas di Darfo
                                            
                                            
                                                
                                                    La tesi di laurea di Ilaria De Vito, laureata a settembre in Filologia Moderna, dedica un capitolo alla Valle Camonica
                                            
                                            
                                            
                                            
                                                DARFO BOARIO TERME (Brescia) - Ilaria De Vito si è laureata a settembre in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Titolo della tesi: "Il conflitto nei Balcani e i profughi Bosniaci in Italia: il caso di Brescia (1992-1995)". Il focus del lavoro di Ilaria De Vito è stato lo studio della risposta italiana di fronte all'emergenza dei profughi bosniaci, causata dalla guerra scoppiata in Bosnia-Erzegovina nel 1992.
Ilaria De Vito si è concentrata sul ruolo rivestito da Brescia in questo contesto, scoprendo che la provincia di Brescia si è distinta per la propria solidarietà ed accoglienza in tutta la provincia.
 Una parte importante delle tesi di Ilaria De Vito è dedicata all'attività della Caritas di Darfo, ecco il suo scritto:
Una parte importante delle tesi di Ilaria De Vito è dedicata all'attività della Caritas di Darfo, ecco il suo scritto: 
"Lo studio dell'emergenza dei profughi bosniaci durante le guerre nei Balcani rivela atrocità terribili e tristemente attuali. In mezzo a questo orrore, però, è possibile scoprire anche storie di grande coraggio e solidarietà, storie di molti bresciani che si sono attivati per portare sollievo agli assediati e ai rifugiati bosniaci. Tra questi, ho potuto conoscere don Danilo Vezzoli, che mi ha raccontato con grande commozione – nonostante siano passati trent'anni –  la vicinanza e l'empatia mostrate dalla Valle Camonica durante la guerra in Bosnia. Infatti, don Danilo, alla guida della Caritas di Darfo, riuscì a coinvolgere circa seicento volontari, per raccogliere e portare aiuti umanitari verso le zone colpite dal conflitto. 
I primi viaggi della Caritas ebbero come meta i campi profughi in Croazia, dove le condizioni di vita erano insostenibili. Poi, iniziarono ad addentarsi nel cuore pulsante della guerra. Fu così che strinsero un rapporto speciale con la città di Mostar, dove il conflitto tra le etnie fu particolarmente cruento. Qui, il gruppo della Caritas di Darfo, sfidando il pericolo, riuscì a consegnare aiuti anche nella parte est della città, dove erano stati confinati i bosniaci musulmani.
                                             
                                            
                                            
                                            
                                                
                                                
                                            
                                            
                                                Accedervi era quasi impossibile, poiché il transito di tutti i convogli umanitari era stato bloccato: la fame era già un'arma sfruttata per annientare il nemico.
L'aiuto portato da don Danilo e dai volontari fu particolarmente prezioso per i piccoli paesi confinanti con Mostar, che erano isolati e non avevano la possibilità di rifornirsi. Lì i volontari erano attesi con ansia e calore: i bambini, vedendoli arrivare, correvano loro incontro gridando «Caritas, Caritas, Caritas!». Tra gli amici conosciuti in questi villaggi, don Danilo ricorda con affetto padre Drago, con il quale riusciva a comunicare solo in latino: per mostrare la sua gratitudine il prete bosniaco cantava canzoni italiane e donava al gruppo di Darfo fiumi di grappa, ripetendo con gioia: «Primum bibere!».
La Caritas si impegnò anche nell'organizzazione dell'accoglienza e, infatti, circa settanta profughi, principalmente donne e bambini, riuscirono a trovare rifugio grazie alla generosità di chi decise di mettere a disposizione la propria casa. 
Nemmeno gli accordi di pace determinarono la fine dell'impegno: sin dal 1994 il gruppo della Caritas, infatti, aveva iniziato a ragionare sul ruolo che avrebbe potuto rivestire nella ricostruzione. Grazie alla determinazione di don Danilo di fronte alle difficoltà, un gruppo di volontari riuscì a realizzare una scuola a Stolac, vicino a Mostar, per evitare nuove migrazioni verso i campi profughi e permettere agli abitanti del paesino di ricostruirsi una vita. Seguirono poi numerosi progetti, che testimoniano come la Valle, una volta firmati gli Accordi di Dayton, non si sia dimenticata delle sofferenze bosniache. 
Le parole di don Danilo confermano quanto raccontato da altri bresciani impegnati per la Bosnia negli anni '90: erano riusciti a creare una vera e propria macchina perfettamente oliata, che coinvolgeva gran parte della società civile. Si era creato un clima di collaborazione che non si è mai più ripetuto. Eppure, Brescia ha conosciuto una tradizione di accoglienza e solidarietà che va riscoperta e valorizzata, soprattutto in un'epoca caratterizzata da nuove sfide migratorie. Le iniziative degli anni '90 per la Bosnia-Erzegovina, infatti, potrebbero rappresentare un modello e un fondamento etico per l'attuazione di iniziative di inclusione e assistenza, dimostrando come il passato possa essere una guida per l'azione presente e futura".
                                             
                                            
                                                di Red. At.
                                            
                                            
                                                Ultimo aggiornamento:
                                            31/10/2025 00:14:08