Trento - Durante i mesi caratterizzati dalla pandemia data da Covid 19 la sanità a dovuto riadattarsi dando priorità ad interventi urgenti e mettendo in secondo piano quelli che possono essere posticipati. Fra questi sono stati rimandati numerosi interventi di trattamento della cataratta, che come problematica colpisce maggiormente la fascia d’età che va dai 65 agli 85 anni e oltre. I consiglieri PATT, Paola Demagri e Michele Dallapiccola chiedono conto alla Giunta con un'interrogazione.
Se pur non urgenti, gli interventi per il trattamento della cataratta sono indispensabili per coloro i quali si trovano, a causa di questo problema, ad avere una riduzione importante della vista. Il problema è molto diffuso, basti pensare che in Italia sono circa 600mila le persone che nell’arco di un anno vengono operate di cataratta e a livello nazionale, per via della pandemia, si stima siano stati rimandati più di 150 mila interventi. Inoltre, a questi si devono aggiungere coloro che nel periodo dell’isolamento in casa hanno accusato un abbassamento della vista e che per l’interruzione delle visite non hanno potuto iniziare l’iter che porta all’operazione. Questo ha comportato un allungamento dei tempi nelle liste di attesa con un allungamento degli stessi anche di più di un anno.
“Il problema della liste d’attesa è noto da tempo – ha affermato la consigliera PATT, Paola Demagri (nella foto) – e più volte abbiamo chiesto alla Giunta provinciale di trovare delle soluzioni per porre rimedio al problema e per evitare che i trentini siano obbligati a rivolgersi alla sanità privata per risolvere un problema di salute in tempi ragionevoli. Anche in questo caso, pur comprendendo le difficoltà che sono dovute affrontare, stimoliamo la Giunta a mettere in campo tutto quanto sia possibile fare per riportare ad uno stato di normalità la situazione, perché non è pensabile che un anziano che ha la vista compromessa dalla cataratta debba aspettare anche più di un anno per un intervento”.
In aprile la Giunta provinciale di Trento ha deliberato un contributo alla spesa per le visite private proprio con l’intenzione di affrontare il problema e recuperare in parte i tempi velocizzando le lunghe liste d’attesa. Fra le patologie indicate nella delibera oltre alle visite oculistiche sono state incluse altre patologie relative a problemi di dermatologia, cardiologia, otorinolaringoiatria, pneumologia e neurologia).
Per quanto riguarda il Trentino si stima che circa 4.500 trentini necessitino di un intervento per risolvere il problema di cataratta e di questi ben 1.800 vengono operati nell’ospedale di Villa Igea di Trento mentre altri scelgono altre strutture provinciali o fuori regione. Ad oggi risulta tuttavia ancora molto problematico trovare posto per un’operazione a Villa Igea, con tempistiche ancora esageratamente lunghe.