SONDRIO - Ampliamento numerico e miglioramento qualitativo per un rafforzamento complessivo del sistema locale di housing sociale: con l'inaugurazione della "
Casa della
Speranza", che si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi, il Comune di
Sondrio, capofila dell'intervento, e la Fondazione Orfanotrofio Maschile di Sondrio, proprietaria dello stabile, mettono a disposizione quattro alloggi destinati a persone in difficoltà. Inserito nella missione 5 "Inclusione e coesione" del Pnrr, il progetto ha comportato una spesa complessiva di 1,1 milioni di euro, di cui 890 mila per la riqualificazione dell'edificio, 500 mila sul Pnrr e 390 mila a carico della Fondazione Orfanotrofio, e
210mila euro per le azioni immateriali legate alla gestione della struttura, interamente finanziati dal Pnrr, di cui si occuperà la Cooperativa Forme. Comune e Fondazione hanno sottoscritto una convenzione con la seconda che garantirà il comodato d'uso gratuito al Comune per vent'anni a fronte dell'investimento pubblico. Era stata proprio l'Amministrazione Scaramellini, sin dallo scorso mandato, a concepire l'operazione, a proporla alla Parrocchia e alla Fondazione, a individuare la fonte di finanziamento e quindi a ottenerlo. L'intento era duplice: recuperare uno stabile ormai fatiscente e agire in maniera concreta per soddisfare un bisogno allora emergente, ulteriormente cresciuto in tempi più recenti. Il Comune ha svolto anche il ruolo di stazione appaltante.

La cerimonia d'inaugurazione, accorciata per il violento temporale che si è abbattuto su Sondrio proprio alle 18, ha consentito ai partecipanti di constatare la qualità dell'intervento edilizio, nella riqualificazione e nelle finiture. A illustrare il lavoro svolto e a ringraziare progettisti, tecnici e impresa per il risultato sono stati il
sindaco Marco Scaramellini e
don Christian Bricola, nel suo ruolo di presidente della Fondazione Orfanotrofio Maschile.
Sono intervenuti anche il presidente della Cooperativa Forme Federico Marveggio e il progettista, l'architetto Massimo Palladini. Per l'Amministrazione comunale era presente anche l'assessore ai Servizi sociali Maurizio Piasini.
Nei quattro appartamenti ricavati potranno essere ospitati quattro nuclei familiari, attentamente selezionati, per un totale di dodici persone: destinatarie sono le famiglie, con priorità alle donne sole con figli, in stato di bisogno temporaneo che necessitano di sostegno per superare un momento difficile, da inserire in un percorso verso l'autonomia favorendo l'integrazione nel contesto cittadino. L'aiuto non si limita dunque al temporaneo soddisfacimento del bisogno abitativo per ampliarsi all'inclusione delle famiglie e delle persone ospitate che potranno contare su un supporto costante allo scopo di favorirne il ritorno alla stabilità. Un progetto di inclusione e coesione che risponde a un bisogno che in tempi recenti si è manifestato in maniera sempre più evidente anche a Sondrio, al quale pubblico e privato sociale forniscono una risposta efficace grazie al recupero di un edificio che darà accoglienza e sollievo a persone in difficoltà, tornando a svolgere il ruolo per il quale era stato concepito.
L'edificio di via Bassi, classificato di pregio architettonico, composto da tre piani più uno interrato, da tempo in disuso, era stato costruito nel primo decennio del secolo scorso, mentre l'attigua Cappella dell'Annunziata risale agli inizi del 1700. Il progetto esecutivo ha recepito le esigenze di funzionalità di unità abitative moderne nel rispetto degli elementi costruttivi originari. Il corpo principale è stato oggetto di una riqualificazione funzionale per realizzare i mini appartamenti, con una nuova distribuzione interna degli spazi e la creazione di un corpo scale per garantire accessi indipendenti. Nello specifico, al piano interrato si trovano il locale tecnologico e la centrale termica, al piano terra due appartamenti, un bilocale e un trilocale, al primo piano un bilocale e al secondo, che si raggiunge attraverso il nuovo corpo scale esterno, un altro alloggio bilocale e un ufficio.