Rovereto - “Ho passato quattro anni e mezzo in Trentino ed è stato un periodo entusiasmante. Sono arrivato nel 1966 e ho raccontato l’alluvione, le contestazioni, ho dato vita a progetti e partecipato alla vita della città.
Quando penso al Trentino, penso alla Scuola di Atene di Raffaello: non esiste un territorio che abbia dato tanto alle arti nell’ultimo secolo. Penso a Carlo Belli, Fortunato Depero, Fausto Melotti, Adalberto Libera, Riccardo Zandonai, Marco Pola. Voi trentini siete seduti su una cassa di rubini e diamanti”. Così Luigi Lambertini, accolto oggi dalla Giunta comunale a Rovereto, città alla quale il noto giornalista e critico d’arte ha voluto donare la sua preziosa collezione di opere e scritti.
Nato a Nizza nel 1932, inizia la sua attività nei primi anni Cinquanta a Bologna scrivendo per "Carlino Sera" e "Nazione Sera". Seguiranno "Gazzetta di Parma", "Corriere della Liguria" e "L'Avvenire d'Italia". Pubblica inoltre, in edizioni d'arte, una serie di racconti con incisioni di Piacesi, Tamburi, Radice, Reggiani e Veronesi. Nel 1966 è assunto per la RAI di Trento. Oltre al lavoro di redazione e di radiocronista dà vita a mostre quali il Premio Trento (1967), Unopiusei (1968), L'Incisione Trentina (1971) e a personali, fra l'altro di Santomaso, Radice, Veronesi e Dorazio. Notevole il suo apporto alla retrospettiva di Depero alla Galleria Martano di Torino in collaborazione con il Museo Depero di Rovereto (1969). Partirà dal Trentino nel 1970, per spostarsi a Roma ai servizi culturali del Giornale Radio e poi al GR2 e, fino al 1994, a Radio Uno come capostruttura.