La prossima tornata elettorale utile sarà quella del maggio 2024.
"Il mancato raggiungimento del quorum nelle elezioni comunali di Lona-Lases dimostra che l’unica maniera per rilanciare le istituzioni democratiche è operare dal basso, coinvolgendo la popolazione, che va ascoltata e non trattata come un gregge di pecore da condurre alle urne a scadenze prefissate!", così si esprime il Consigliere provinciale del M5S, Alex Marini, rispetto all’ennesimo fallimento andato in scena questo week-end nell’eleggere una nuova giunta comunale a Lona-Lases.
Per Alex Marini (nella foto) inoltre: "Nelle liste elettorali presentate ai cittadini di Lona-Lases c’erano quasi solo candidati scelti dalla politica provinciale trentina. A parte il M5S, tutti i partiti hanno voluto sponsorizzare l’operazione Borgomeo e il risultato si è visto. Servivano 312 voti su 624 aventi diritto per rendere valida l’elezione a candidato unico. Ne sono arrivati 221. A Borgomeo penso vadano riconosciuti l’impegno e la volontà di mettersi a disposizione, ma era tutta l’operazione ad essere sbagliata dalle basi. Non si possono imporre ad una comunità candidati da fuori, in parte facendoci anche campagna elettorale sopra. Dunque la questione è e resta il “che fare” per Lona-Lases. I problemi ci sono ancora tutti perché si è scelto di non affrontarli. Il M5S in questi anni ha più volte proposto soluzioni, su tutte, istituire una commissione per fare chiarezza rispetto ad eventuali episodi di infiltrazione e malversazione. In secondo luogo, ma non meno importante, avviare percorsi partecipati in modo da affrontare in maniera onesta e chiara coi cittadini i problemi che riguardano la loro comunità, costruendo dal basso una proposta politico-amministrativa per permettere al Comune di ripartire. La politica la smetta di ragionare nell’ottica del controllo dei posti e del territorio, faccia un passo indietro e consenta alla cittadinanza di Lona-Lases di riunirsi e di aprire una pagina nuova sul Comune, facendo chiarezza sulle ombre, che purtroppo in questi anni in Val di Cembra, a partire dalla gestione del porfido, non sono affatto mancate".