EDOLO (Brescia) - Il progetto dei treni ad idrogeno (Hydrogen Valley) era nato 5 anni fa con l'obiettivo ambizioso di decarbonizzare la Valle Camonica.
Sul progetto registriamo la posizione di
Dario Balotta co-portavoce Europa Verde Brescia:

"Il preventivo del costo del progetto era di quasi 400 milioni, ma, se si arriverà a conclusione dei lavori, i costi aumenteranno a 480 (+20%). Tra l'altro , dice la regione Lombardia, i costi d'esercizio annuali passeranno, con i treni ad idrogeno, da 17,5 milioni/anno a 42 milioni/anno (+ 24,5 milioni).Il progetto aveva, come presupposto, l'impossibilità di elettrificare la linea Brescia Iseo Edolo a causa di una decina di gallerie (totale 4 km) presenti da Marone ad Edolo che avrebbero dovuto subire importanti lavori per l'installazione della linea aerea (catenaria). Peccato però che anche per il transito dei treni ad idrogeno, la galleria debba essere risagomata con la realizzazione di punti di fuga, la realizzazione di due marciapiedi che consentano il passaggio anche di carrozzelle e la completa illuminazione, secondo le indicazioni dell'Agenzia per la sicurezza ferroviaria. Sono inoltre in corso interventi per il rifacimento del ponte di Niardo danneggiato dall'alluvione del 2022. E' così che dal 1 marzo al 7 settembre del 2025 (190 giorni) la linea rimane chiusa ed i passeggeri devono subire il disagio dell'interscambio con i bus sostitutivi, allungando i tempi di viaggio con l'impossibilità di portare biciclette al seguito.
Si tratta di un percorso di 63 KM, il 60% dell'intera linea.
Va ricordato che da 10 anni sono entrati in esercizio i nuovi treni Stadler a diesel che, sulla tratta Pisogne Edolo (49 km per 29 corse al giorno), emettono 5,1 milioni di tonn/anno di co2. Un bel passo in avanti, visto che le vecchie Aln 668 diesel della Breda ne emettevano più il doppio (12,9 milioni). L'inquinamento atmosferico in Valle La co2 non è dovuto dai pochi treni della Valle, ma dalle attività industriali ed artigianali, dal riscaldamento domestico, dall'edilizia, dall'agricoltura dalla enorme circolazione delle automobili, dai Tir e dai furgoncini. Con 120 mila abitanti e una motorizzazione della Valle Camonica di 600 veicoli ogni 1.000 abitanti e una emissione media di 0,16 kg/km delle automobili, risultano 115 milioni le tonnellate di co2 emesse in un anno. Va aggiunto un altro 20% (23 milioni) dei veicoli pesanti per un totale di 138 milioni di tonnellate anno. Spendere quasi 400 milioni per ridurre del 3,6% le emissioni di co2 in rapporto alla sola fonte inquinante dei trasporti, è incongruente, lontano da una politica di spending review e da una valutazione costi benefici. Inoltre con l'entrata in servizio dei treni ad idrogeno non è prevista una riduzione dei tempi di viaggio e neppure l'aumento delle corse. Rimarrebbe tutto invariato, compresi i ritardi. Si tratta di una spesa inutile sotto il profilo tecnico e anche ambientale perchè il modesto risultato di azzerare le emissioni dei soli treni si sarebbe potuto raggiungere con la meno costosa elettrificazione. Oppure puntando, se Trenord fosse un'azienda efficiente, sull'aumento del numero dei passeggeri e la conseguente riduzione dell'uso dell'automobile, mezzo che sono costretti ad usare pendolari e spesso anche i genitori per accompagnare a scuola i figli, dato i continui ritardi e soppressioni dei treni"