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Gallivaggio, alla presenza del cardinale Cantoni inizia il restauro del Santuario

San Giacomo Filippo (Sondrio) - La giornata della memoria dell’apparizione della Madonna a Gallivaggio segna una tappa significativa per il restauro ed il recupero funzionale del Santuario, alla presenza del vescovo della diocesi, cardinal Oscar Cantoni.


FRANA - Nel maggio 2018, subito dopo la frana, è stata assicurata la messa in sicurezza, catalogazione, restauro e conservazione di tutte le opere artistiche presenti nel Santuario, alcune delle quali, compresa la statua della Madonna, sono state collocate nella collegiata di San Lorenzo a Chiavenna. Si è trattato di un intervento da centinaia di migliaia di euro su 130 opere d’arte e religiose (quadri, arazzi, statue, suppellettili a uso liturgico) reso possibile grazie all’impegno e alla professionalità dei funzionari della Soprintendenza competente, in collaborazione con il Segretariato Regionale, tutti soggetti che hanno sostenuto e coordinato le operazioni di salvaguardia dei beni. Le opere sono state collocate nella Collegiata di San Lorenzo in Chiavenna e negli spazi della casa arcipretale.


Nei primissimi giorni successivi alla frana - avvenuta il 29 maggio 2018 - sono iniziati i rilievi e i sondaggi relativi al movimento franoso, con i successivi immediati lavori per la messa in sicurezza del vallo: i costi di questa operazione sono stati sostenuti dalla Comunità Montana.
Durante le prime due fasi per la messa in sicurezza dei beni artistici e del territorio, è iniziato un lungo percorso durato un quinquennio che, nonostante molti ostacoli, in primis la pandemia, è proseguito senza soste. Si è trattato di un prezioso lavoro di tessitura di relazioni che ha permesso, di segnare nella giornata odierna la fine della fase progettuale e avvio dell’iter di gara d’appalto pubblica che si concluderà, presumibilmente, con la consegna del cantiere per l’inizio dei lavori tra la primavera e l’estate 2024. L’auspicio è che il Santuario possa essere di nuovo pienamente fruibile a partire dal 2026.


L'ITER - Le tappe principali di questo cammino quinquennale sono segnate fin dall’inizio da una pronta collaborazione con Regione Lombardia - che, attraverso l’Assessore di riferimento Massimo Sertori, aveva dato la disponibilità dal maggio 2019 ad una procedura utile al restauro del Santuario. L’anno 2019 ha visto, pertanto, la costituzione di una Commissione locale e la stesura giuridica del percorso negoziale, con: la diocesi di Como capofila e committente (delegata dalla Parrocchia dell’Apparizione di Maria Vergine di Gallivaggio, proprietaria del Santuario), la Comunità Montana, quale ente preponente accanto alla Provincia di Sondrio, che si è unita alla Regione nello stanziamento di importanti e fondamentali sostegni finanziari, e il Comune di San Giacomo Filippo.
Contestualmente proseguiva l’ingente lavoro di sistemazione del vallo, terminato di recente, e opera preliminare e indispensabile a ogni possibile partenza dell’iter operativo riguardante il recupero del Santuario.
Durante il periodo pandemico, nel corso del 2020 e 2021, è stato perfezionato il progetto e si è recepita la nuova normativa regionale in tema di procedure negoziali per gli accordi di programma, le cui novità hanno coinvolto direttamente la diocesi di Como.
L’accordo di programma (AdP), pubblicato il 28 dicembre 2022, ha acquisito il progetto definitivo che prevede una spesa complessiva pari a 4.635.000 euro e si pone l’obiettivo di rendere il Santuario nuovamente agibile e fruibile alla comunità locale e ai tanti pellegrini e visitatori, per una sua valorizzazione pastorale e storico-artistica.


IL PROGETTO - Alla presenza del cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, monsignor Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna don Andrea Straffi, responsabile dell’Ufficio Arte Sacra della diocesi di Como; architetto Elisabetta Gandola dell'Ufficio tecnico della diocesi di Como e il dottor Massimo Morelli del Comitato per il Santuario di Gallivaggio è stato illustrato il progetto sulla chiesa dell’Apparizione della Vergine Maria di Gallivaggio (Santuario della Madonna di Gallivaggio) per il consolidamento strutturale, di recupero e restauro conservativo prevede i consolidamenti, i rimontaggi ed i rinforzi delle murature, delle ricostruzioni delle volte, della fornitura e posa dell’orditura delle travi del tetto, di restauro degli intonaci e dei completamenti ed impiantistiche.


Le opere sono state autorizzate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.
Il laborioso lavoro di rete vede come soggetti sottoscrittori: Comunità Montana della Valchiavenna, ente promotore dell’Accordo; Regione Lombardia; Provincia di Sondrio; Diocesi di Como, attuatore delle opere su delega della proprietà e beneficiaria dei contributi pubblici; Comune di San Giacomo Filippo, ente territoriale locale di riferimento; Parrocchia dell’Apparizione di Maria Vergine, proprietaria del Santuario; e come soggetti finanziatori: per 2.000.000 di euro da Regione Lombardia con risorse a valere sul bilancio regionale 2022-2024; per 1.635.000 di euro da Provincia di Sondrio; per la restante parte, incluse le significative spese tecniche progettuali già sostenute, dalla diocesi di Como che si è fatta carico di garantire la copertura finanziaria. Nei prossimi mesi sarà avviata una raccolta fondi, con il coinvolgimento di tutte le comunità non solo della Valchiavenna, ma anche della provincia di Sondrio, dell’intera diocesi e oltre i confini diocesani.

Il progetto prevede non una raccolta a “spot”, ma un’operazione che permetta un sostegno economico prolungato, con una promozione attraverso piattaforme, social media, con la possibilità, per i sostenitori, di beneficiare anche di detrazioni fiscali.


Il lavoro di questi anni consegna un elemento di novità importante anche ai fini della futura sostenibilità di questi luoghi. Attorno all’evento catastrofico del maggio 2018 è nato, quasi come segno, come promessa di bene intrisa in queste pietre, una fruttuosa collaborazione tra Comune, Comunità Montana, Provincia Sondrio e Como, Regione Lombardia, Ministero dei beni culturali, parrocchie di Gallivaggio, di Chiavenna e dell’intera valle, Diocesi di Como e delegato per i beni ecclesiastici nella conferenza episcopale lombarda, che getta importanti fondamenta anche per il futuro. Si è trattato di un lavoro di squadra, per il bene della comunità locale e non solo. Come auspicato da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium si sono "avviati dei processi" che hanno oltrepassato la stessa Gallivaggio, creando uno stile di collaborazione, relazione e promozione della sostenibilità.


"Insieme – è il pensiero di Oscar cardinale Cantoni, della Diocesi di Como – possiamo e vogliamo procedere in questo impegnativo ma appassionante cammino, confidando di poter sempre più allargare queste comuni relazioni, coinvolgendo nell’opera di ricostruzione del Santuario che fa memoria dell’Apparizione della Madonna a Gallivaggio l’intera comunità non solo della Valchiavenna, ma delle province di Sondrio e Como, dell’intera Regione e oltre".


OMELIA DEL VESCOVO DI COMO, CARDINALE OSCAR CANTONI


Il 10 ottobre è un giorno di memoria, una data inscritta indelebilmente nel cuore di ogni chiavennasco, che frequenti o no la Chiesa, che coltivi la sua fede o al contrario viva una fede assopita.
Tutti sanno che oggi è giorno di festa, in cui si ricorda l'apparizione di Maria a Gallivaggio.
Gli abitanti di questa Valle gioiscono per questa felice occasione perché sanno che su Maria, madre di Gesù e madre nostra, possono sempre contare. Essi proseguono una antica tradizione mariana, frutto della fede trasmessa dai padri.


È noto, correva l’anno 1492, una data facile da memorizzare. Maria, come sempre, si è presentata non a grandi personaggi, ma ai piccoli e ai poveri, come a Fatima ai tre pastorelli, Giacinta, Francisco e Lucia, nel 1917, come a Lourdes a Bernadette, nel 1858. Questa volta, qui da noi, nella valle di s. Giacomo, a due semplici ragazzine, in cerca di castagne, a cui si è manifestata come madre di misericordia.


Ed è proprio con i piccoli e i poveri che Dio sempre costruisce la sua storia di salvezza. Essi sono disposti a collaborare umilmente con lui e a compiere volentieri, e non mai controvoglia, la sua volontà.


Siamo accorsi, come ogni anno, in questa chiesa che ospita provvisoriamente l'effige di Maria, in attesa che possa essere riportata, in un giorno benedetto, nella sua casa originaria, dove ci attende tutti, nel suo luogo abituale, una casa di preghiera, di conversione, in cui sperimentare la misericordia del Padre, la bontà salvatrice di Cristo, Il figlio amato, la forza rinnovatrice e consolante dello Spirito santo, perché dove c'è Maria, lì la Santissima Trinità è all'opera efficacemente.


Maria ci è stata donata da Gesù morente attraverso il discepolo amato, presente con Lei sotto la croce. Da allora Maria mantiene il compito di custodirci, di prenderci cura, come suoi figli amati, come discepoli del suo Figlio.


La nostra preghiera non si racchiude dentro il nostro spazio vitale, non può essere circoscritta dentro i nostri confini territoriali, ma deve raggiungere tutti i nostri fratelli distribuiti nel mondo, soprattutto i popoli in guerra, le cui sofferenze dobbiamo sentire nostre, per non vivere nella indifferenza. Siamo un solo corpo, un'unica famiglia, responsabili gli uni degli altri.


Affidiamo dunque a Maria la preoccupante crisi in Medio Oriente, che tanto dolore e tanti lutti sta suscitando in questi giorni. Senza dimenticare la martoriata Ucraina, come anche gli altri popoli in guerra. La maternità di Maria raggiunga quelle situazioni umane che sembrano insolvibili umanamente, perché si possa finalmente raggiungere soluzioni eque per una pace giusta. La guerra è sempre una sconfitta della umanità.


Venendo più vicino a noi, abbiamo raccomandato a Maria, pochi giorni fa, don Gigi Pini, uno dei nostri sacerdoti, che il Signore ha chiamato a sé, perché lo accompagni nel santo viaggio e possa godere il dono della pienezza della vita e la pace eterna.


A Maria affidiamo oggi la nostra suor Serena, oriunda di Gordona, delle suore di Mese, che ricordiamo sempre con gratitudine per il tanto bene che hanno seminato tra noi.
Oggi sr Serena ricorda qui tra i suoi convalligiani, il venticinquesimo della sua donazione al Signore.
Alla chiamata del suo Sposo e Signore, ella ha risposto con gioia il suo "eccomi", senza condizioni, senza se e senza ma, per tutta la vita.


Nello scorso mese di settembre, poi, un’altra chiavennasca si donata al Signore, Alice Guanella, nelle piccole apostole della carità, ed è bello e consolante constatare che Cristo è preso in parola ancora oggi. Egli continua a chiamare uomini e donne alla sua sequela e non mancano anche tra noi risposte generose e audaci. Ricordiamo anche con gioia i due seminaristi chiavennaschi.


Sono molti i modi in cui i discepoli del Signore traducono la scelta battesimale, nel sacramento del matrimonio, nella vita consacrata, nel sacerdozio ministeriale e attraverso altre particolari forme vocazionali, anche nuove. Tra le tante possibili, si è installata da qualche mese a Prata Camportaccio la comunità Papa Giovanni XXIII con il dono di una particolare cura verso persone povere e sole, accolte fraternamente e con tanta tenerezza.


Si tratta di segni grandi che interpellano tutta la nostra Comunità ecclesiale, che stimolano tutti i cristiani delle nostre Comunità a un impegno più grande, a un prenderci cura gli uni degli altri, a farci testimoni della misericordia di Dio, a cui siamo stati richiamati anche con il recente Sinodo diocesano, appena concluso.


Maria faccia sperimentare di nuovo a tutti la misericordia del Padre e ci insegni ad essere noi pure misericordiosi nei confronti dei nostri fratelli, anche a prezzo di qualche sacrificio, come lo richiede la situazione odierna, in questo tempo così drammatico e preoccupante. Un motivo in più per ricorrere a Maria e rifugiarsi sotto il suo materno manto".

Ultimo aggiornamento: 10/10/2023 18:37:29
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