Trento - Festival dell'Economia, la cerimonia di avvio parte con il dialogo tra Fagnani e Ravasi sul valore di dubbio, amore e conoscenza. Presenti anche Gruppo 24 ORE, Provincia, Comune e Università Scienza, pluralismo, visione e territorio.
Una quattro giorni partita col piede giusto, con un ottimo riscontro del pubblico e la partecipazione degli ospiti già entrata nel clou con i protagonisti del dibattito nazionale e internazionale. Sul palco le giornaliste Marta Cagnola, conduttrice di Radio 24, e Rosalba Reggio (Il Sole 24 Ore), ricordano i “big” di oggi per poi lasciare subito spazio a Francesca Fagnani e il cardinale Gianfranco Ravasi. Protagonisti di un dialogo che dà profondità all’inaugurazione ufficiale dello Scoiattolo 2023 (nella foto © Alessandro Eccel archivio ufficio stampa Pat).
Il confronto si fa intervista, le domande anche personali dell’autrice del programma Rai “Belve” muove le rispose dell’uomo di Chiesa e filosofia, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura. Il futuro, il domani, anche nel senso della dimensione ultraterrena per i fedeli, la morte, l’assenza, l’amore, la conoscenza. Si parte proprio dal tema più duro che per Ravasi, sollecitato da Fagnani, non deve essere un concetto tabù. “Siamo in una società contemporanea che continua a scartare l’idea della morte o a rappresentarla in maniera pornografica, pensiamo alla voce sintetizzata del defunto in una cappella funeraria. Il futuro non è un vuoto. È un’assenza da colmare, pensiamo ai nostri cari, con il nostro ricordo e la nostra visione”.
Il confronto prosegue, tocca esistenza e trascendenza, autenticità e il suo contrario: “Esistere - continua Ravasi - è un dato quantitativo, vivere è un’altra cosa, è affascinante e drammatico”.
L’essere umano è fatto anche di emozione: “L’arte come la religione non servono a nulla, tranne che a mostrare il senso della vita”, il cardinale cita la frase di Henry Miller: “Quando un giovane è innamorato, il volto dell’altro diventa un panorama. L’amore è una conoscenza fondamentale, che dobbiamo coltivare, senza paura del tradimento”.
Sulle discriminazioni: “Tutti noi prima delle identità e diversità abbiamo l’adamicità, l’essere umano. In questo siamo uguali tutti. Le altre componenti ci arricchiscono come da un’unica radice germogliano fiori e foglie diversi”, conclude Ravasi che infine sottolinea il valore del dubbio, dell’interrogarsi e dell’andare oltre.
Gli interventi proseguono con Edoardo Garrone, presidente del Gruppo 24 ORE: “La forza di questo progetto risiede nell’aver rispettato l’anima scientifica, cercando di arricchirla per format, temi, linguaggi, opinioni, ospiti. Affrontare le sfide della contemporaneità è del resto la mission del nostro Gruppo, come fa questo Festival, interpretando i grandi cambiamenti in atto”.
“Il Festival compie 18 anni - prende la parola il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti -. Il numero di eventi, lo sguardo la complessità, la ricchezza di relatrici e relatori, dimostrano l’ampiezza di questa edizione. Abbiamo visto da questo inizio il riscontro positivo del pubblico e l’essenza del pluralismo, con una rappresentanza anche politica a 360 gradi. Trento e il Trentino sono protagonisti del dibattito.