Per i Consiglieri che sostengono la Giunta di Palazzo Lombardia, la “lacunosa gestione degli aiuti, il caos generato nei comparti Istruzione, Formazione, Giustizia (in particolare la scarcerazione di boss mafiosi), Immigrazione e delle gravissime omissioni nel fornire informazioni puntuali circa l’emergenza Covid-19”, merita un intervento da parte del Capo dello Stato.
Pollice verso da parte delle opposizioni, che prima del dibattito hanno anche rilevato “l’irritualità” rappresentata da una mozione che non impegna il Presidente della Regione, ma quello del Consiglio regionale, che rappresenta l’intera Assemblea. Toni dure da parte del PD che ha chiesto di “non strumentalizzare” il Quirinale e ha più volte ribadito che la maggioranza “chiede più autonomia, ma poi non la esercita nei settori, come la Sanità, dove già ce l’ha”. Parole simili dagli scranni pentastellati: “Questa mozione – hanno sottolineato gli esponenti Cinque Stelle – non porta nulla di buono. E’ mera propaganda, una sorta di ‘tesina’ per dimostrare che si è imparato bene il marketing politico insegnato nelle scuole di formazione della Lega”. Tesi ovviamente rispedita al mittente dai Consiglieri del Carroccio, che hanno parlato di “documento verità” ed hanno evidenziato quanto “non sia mai venuto meno il costante lavoro e l’impegno a favore dei cittadini”, ribadendo che “le lacune del Governo sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare a quanto sta avvenendo nel mondo della scuola”. Anche da Forza Italia, un appello forte al Presidente della Repubblica a “farsi carico della situazione”, unito alla rinnovata proposta di un patto fra istituzioni, statali e regionali “per collaborare insieme alla realizzazione di un patto nazionale per la salute di prevenzione e controllo epidemiologico”.
La mozione è quindi stata votata con 43 voti a favore e 23 contrari. Cinque consiglieri (due M5S, 1 Misto-Italia Viva, 1 Misto-Azione, 1 Lombardi Civici Europeisti), hanno scelto di non partecipare al voto.