Gussago (Brescia) - Alle pendici della
Santissima di
Gussago e nel vigneto della
cooperativa di
Cellatica: in questi due vigneti ha preso il via la vendemmia 2024 in
Franciacorta

Fobici e cassette alla mano, questa mattina alle sette è iniziata la vendemmia in Franciacorta nel vigneto collocato proprio alle pendici della Santissima di Gussago, nel primo vigneto venuto pronto in gestione alla
società agricola Castello di
Gussago La Santissima della
famiglia Gozio, socia di Confagricoltura Brescia. Dopo una stagione alquanto difficile, caratterizzata da temperature fredde nella prima parte della primavera e da una piovosità elevatissima sino all’estate, che hanno rischiato di compromettere l’annata, l’uva inizia ad arrivare nelle cantine. Si parte dal Pinot nero, maturato più rapidamente rispetto alle altre uve, con due giornate di raccolta. Poi uno stop di qualche giorno, per permettere una migliore maturazione e, dopo Ferragosto, si partirà con lo Chardonnay. I vigneti della Santissima, per la loro particolare esposizione e per il microclima favorevole, maturano generalmente prima rispetto al resto dei territori della Franciacorta, che dovrebbero partire uno dopo l’altro da Ferragosto in poi. Per molte cantine la data di avvio si aggira intorno al 20, ma molto dipenderà dal caldo e dalle eventuali piogge dei prossimi giorni.
Per essere precisissimi, i primi grappoli sono stati recisi e sono arrivati in cantina ancora prima, già giovedì 8 agosto, provenienti da un piccolo appezzamento di Pinot nero già molto maturo della cooperativa vitivinicola di
Cellatica Gussago del
presidente Marco Tognoli, socia di
Confagricoltura Brescia: anche qui, la vendemmia vera a propria prende il via da oggi e andrà avanti per un paio di giorni.
Difficile oggi fare previsioni sull’annata in vigna (e in cantina), perché ogni area, ogni vigneto e quasi ogni grappolo, quest’anno, hanno una storia, modalità e tempi diversi di reagire alle avversità che hanno colpito il Bresciano nei mesi scorsi. Secondo una primissima stima, le quantità dovrebbero essere buone, ma c’è chi lamenta perdite significative, mentre per i Gozio la produzione è addirittura leggermente superiore a quella dello scorso anno.