-

"Dare il cellulare prima dei 13 anni comporta rischi significativi per lo sviluppo cognitivo"

Il commento di Regione Lombardia a un recente studio

SONDRIO - «Le ricerche convergono su un punto: dare il cellulare prima dei 13 anni comporta rischi significativi per lo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico dei nostri giovani. Regione Lombardia è molto attenta a questo tema, al quale dedicheremo un workshop nei primi mesi del prossimo anno, riunendo studiosi di diverse discipline e lavorando congiuntamente con i colleghi del welfare e delle politiche sociali». Lo dichiara Federica Picchi, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con deleghe a Sport e Giovani, commentando i risultati del recente studio condotto su 10.588 bambini e pubblicato su Pediatrics nel 2025. La ricerca evidenzia che ricevere lo smartphone a 12 anni, invece che a 13, aumenta il rischio di disturbi del sonno (+62%), obesità (+40%) e depressione (+31%).

Secondo l’ipotesi neurobiologica, la corteccia prefrontale – responsabile del controllo degli impulsi e della regolazione emotiva – sotto i 13 anni non è ancora pronta a gestire la stimolazione continua degli algoritmi social. Gli adolescenti esposti precocemente agli schermi mostrano infatti memoria più debole, attenzione ridotta, velocità di elaborazione più lenta e sonno compromesso.

«Gli effetti dell’uso precoce dello smartphone nei bambini e negli adolescenti rappresentano una questione sociale rilevante, su cui le istituzioni devono far sentire la propria voce, stimolando un dibattito che accresca la consapevolezza delle famiglie e degli stessi giovani – sottolinea Picchi –.
Mettere in campo strumenti regolatori è complesso, ma possibile soprattutto se si incentivano strumenti di svago più autentici come l’attività sportiva e all’aria aperta, perché in gioco ci sono le nuove generazioni, il futuro delle nostre comunità. Anche gli adulti dovrebbero dare il buon esempio, evitando l’uso del cellulare in famiglia, soprattutto durante i momenti di ritrovo conviviale».

Un ulteriore studio, pubblicato su JAMA, mostra che anche un’ora al giorno di social può peggiorare le performance cognitive (lettura, memoria visiva, vocabolario). I bambini che utilizzano molto i social registrano cali in tutte le aree testate, poiché il cervello finisce per “allenarsi” alla distrazione anziché alla concentrazione. " "Scrollare" invece di leggere abbassa notevolmente la capacità dei nostri giovani di focalizzarsi su un argomento, assimilandolo in maniera completa Senza parlare della diffusa assenza di un approccio critico e creativo, alla base della spinta democratica e innovativa che da sempre caratterizza le nuove generazioni " chiude il Sottosegretario.

Gli esperti suggeriscono alcune strategie concrete:

- ritardare l’accesso allo smartphone almeno dopo i 13 anni

- ridurre l’uso quotidiano di un’ora

- dare il buon esempio come adulti

- offrire alternative attraenti (sport, musica, attività con gli amici offline)

- utilizzare i parental control come supporto, puntando però a sviluppare autoregolarizzazione e senso critico.
Ultimo aggiornamento: 30/12/2025 15:25:01

POTREBBE INTERESSARTI

ULTIME NOTIZIE