Dopo un breve saluto introduttivo, nel corso del quale la presidente ha fatto riferimento ai 50 anni del Secondo Statuto e a un “concetto di integrazione che passa anche per la tutela e la piena partecipazione delle minoranze linguistiche” e Scherrer ha evidenziato che le competenze del Cantone e della Provincia autonoma sono similmente ampie, ma lì non è previsto un eventuale intervento della Corte costituzionale sulle delibere cantonali, gli ospiti hanno posto una serie di domande sulle peculiarità altoatesine.
Dal confronto sono emerse alcune differenze sostanziali tra i regolamenti dei due Consigli: per esempio, nell’assemblea cantonale di Zurigo gli eletti possono farsi sostituire in caso di assenza, è prevista la rappresentanza dei comprensori e i 118 parlamentari sono organizzati in soli 8 gruppi consiliari. Altri temi di interesse per la delegazione sono stati la formazione della Giunta provinciale – dalle elezioni alla rappresentanza etnica alla mozione di sfiducia -, il finanziamento dei gruppi stessi, la competenza fiscale dei Comuni, il ruolo dei media, lo studio delle lingue a scuola, la gestione delle sedute durante la fase acuta della pandemia, l’atteggiamento delle altre Regioni verso la Provincia autonoma.
Anche in questo caso, sono emerse differenze in merito alle procedure istituzionali: “Nello scambio tra parlamentari - ha commentato al proposito il pres. Scherrer ringraziando per un confronto definito “interessante” - “vediamo che la democrazia può funzionare in modi molto diversi, anche se è sempre una sfida”.