La domanda che spesso ci si pone è: la vitamina C sintetizzata fa bene comunque?
In termini prettamente biologici la vitamina sintetizzata ha le medesime proprietà di quella naturale, con una differenza non da poco: nella capsula di un integratore troveremo, generalmente, solo la vitamina C mentre in un’arancia ci sono molti altri nutrienti. Quindi si può pensare di utilizzare un integratore per compensare una carenza di vitamina, ma non per sostituire il ruolo della frutta in generale che assicura un fitocomplesso, un insieme di vari principi attivi che non sono contenuti in un integratore e che agiscono su vari aspetti del nostro organismo.
Spesso la vitamina C la ritroviamo nei prodotti per la cosmesi, e anche in questo caso tocca riprendere il discorso precedente. Una crema per il viso che, per ipotesi, contenesse solo vitamina C allora produrrebbe solamente gli effetti legati a quella sostanza: contrasto ai radicali liberi e formazione di collagene, in altre parole maggiore elasticità dei tessuti e quindi effetto anti-age. Nei creme, nei sieri, nelle maschere però non è mai contenuta solo la vitamina C ma anche altre sostanze che vanno valutate nella loro azione. Prendiamo l’esempio di un siero per il viso (bio) a base di vitamina C: oltre all’acido ascorbico contiene anche acido ialuronico, arginina e acido ferulico. Si tratta di sostanze che hanno caratteristiche esfolianti, schiarenti e rimpolpanti, quindi se l’obiettivo è ridurre i segni dell’età in modo naturale vanno più che bene. Il concetto è che va presa in considerazione la totalità degli ingredienti.
D’altronde siamo abituati a pensare che la vitamina C faccia bene e basta. Un’idea che viene da lontano: nel ‘70 il 2 volte nobel Linus Pauling scrisse un libro, che diventerà un best seller, sui benefici della vitamina C contro il raffreddore. All’epoca Pauling assumeva oltre 10mila mg di acido ascorbico al giorno nella convinzione che ciò allontanasse il rischio di ammalarsi. Nessuna evidenza scientifica è mai stata dimostrata a sostegno di questa tesi. Anzi, è dimostrato che un’assunzione elevata di vitamina C può portare soprattutto a disturbi gastrointestinali, non dimentichiamo infatti che si tratta pur sempre di un acido.
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