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Calcio balilla, jukebox e flipper: ritorno al passato

Il tempo passa in fretta ed introduce sempre più spesso nuovi passatempo, per lo più tecnologici, in grado di sostituire quelli ormai andati e che ci hanno tenuto compagnia per lunghi anni.


calcio balillaNella nuova era della tecnologia sono sempre di più i locali pubblici che decidono di reintrodurre i vecchi passatempi. il calcio balilla, ad esempio, che sembrava essere passato di moda quest'anno è ritornato in auge coinvolgendo anche i più piccoli. Oggi qualsiasi locale può averne uno senza necessità di comprarlo, ma optando per il noleggio di calcio balilla che è sicuramente più comodo e funzionale.


La storia del calcio balilla


I primi tavoli furono realizzati usando cassoni artigianali in legno per contenitore, e con aste e omini di legno. Le porte erano ricavate da fori sui cassoni con secchielli appesi o teli per raccogliere le palline. Non è difficile immaginare quanto questo mezzo grezzo potesse comunque essere divertente e suscitare nelle fumose atmosfere delle bische europee la sensazione di far parte di una squadra di calcio senza avere gli scarpini ai piedi.


Ogni tavolo aveva le sue imperfezioni, per cui giocare da un lato del tavolo o dall'altro comportava magari avere un giocatore senza testa o inclinato (data la scarsa qualità dei giocatori, dopo qualche tempo le mutilazioni erano all'ordine del giorno), o giocare dal lato del tavolo in cui la maniglia era grippata.

Ovviamente se mancava l'olio sulle aste si provvedeva a lubrificarle con vino, birra o qualsiasi cosa fosse a portata di mano.


Il gioco prese subito piede, e con esso le prime produzioni di tavoli di buona qualità, che finalmente soppiantarono i primi rozzi modelli. Francia, Germania e Italia iniziano la produzione di modelli più o meno standardizzati. La Francia si distingue subito per l'impiego di aste telescopiche (che non fuoriescono dal lato opposto al giocatore). L'Italia segue presto ii produttori d'oltralpe e la produzione tricolore cresce notevolmente.


Il jukebox al centro dei balli e divertimento


Negli anni ’60 iniziò il contagio dei jukebox, capaci di far divertire e ballare le persone. Se ne sentiva parlare da tempo (le origini del jukebox risalgono agli anni ’30, con i primi modelli che riproducevano dischi a 78 giri) ma solo pochi fortunati erano riusciti a vederle – e sentirle – nei primi viaggi di piacere verso gli States.


Non fu quindi difficile per i mercanti di mestiere cominciare ad importarle in Italia, destinandole ai più svariati esercizi pubblici, cedendole in affitto o comodato d’uso e ricavandone lauti guadagni. Con una diffusione capillare ma in particolare lungo tutta la riviera adriatica, dove si concentravano le vacanze estive di tante famiglie di italiani in cerca di sole, bagni e divertimento.


Il flipper per sfide tra amici


Il Flipper o Pinball in inglese deriva dal gioco "bagatelle" costituito da un piano circondato da otto buche ed una al centro. Il gioco assunse un'altra forma quando si decise di inclinare il piano e aggiungere dei chiodini (pin) in modo da far rimbalzare la pallina (ball).



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Ultimo aggiornamento: 30/08/2018 16:00:39
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