Purtroppo infatti vige molta confusione al riguardo e le interpretazioni più recenti sembrano andare nella direzione di vietare l’attività venatoria, anche se non ci si spiega come mai invece il ministero abbia consentito la pesca sportiva”.
“Inoltre, la notizia che il Tar, a causa di un ricorso fatto dai soliti animalisti militanti, ha chiuso la caccia in tutte le zone di Rete Natura 2000 rappresenta un ulteriore problema, specialmente per molti cacciatori del nostro territorio. Di fatto questa decisione ha impedito, anche nella settimana precedente all’entrata in vigore del DPCM, di esercitare l’attività venatoria in importanti porzioni del territorio bresciano, come ad esempio il Parco dell’Alto Garda e l’altopiano di Cariadeghe, in zona Serle.
Considerate quindi queste premesse, e tenuto conto di come il Tar abbia accolto il ricorso presentato dalla LAC contro la Regione Lombardia, ritengo essenziale che la nostra istituzione provveda a rimborsare i cacciatori, facendo la sua parte – conclude Massardi – e rimediando agli errori commessi da qualcuno”.