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Bonifica rio Lavisotto, intervento del consigliere provinciale Rossato (FdI), riposta delle Provincia

Trento - Bonifica rio Lavisotto, botta e risposta tra Rossato consigliere provinciale FdI e la Provincia di Trento.


"Nelle scorse ore, alcuni cittadini si sono rivolti alla sottoscritta preoccupati da quanto starebbe accadendo nel cantiere pubblico di Bonifica del Comparto delle Rogge Demaniali appartenente al Sito di Interesse Nazionale denominato “Trento Nord” che sta attualmente interessando il Rio Lavisotto poco a nord del cavalcaferrovia che collega via del Brennero a via Maccani.


Dalle segnalazioni e anche dalla documentazione fornita, potrebbero configurarsi delle difformità rispetto sia al progetto autorizzato dal Ministero competente. Come riportato nel progetto autorizzato, che “Tutte le operazioni di scavo verranno eseguite in ambiente confinato mediante la posa di un capannone mobile su binari, posizionato in asse con la roggia, all’interno del quale si muoveranno uomini e mezzi”.


Qualora quanto segnalato risultasse confermato e cioè che siano in corso attività di movimentazione di materiali al di fuori della struttura di confinamento, che dovrebbe essere dotata di sistemi di filtraggio ridondanti atti a impedire sia la diffusione di gas nocivi che di odori, con diffusione incontrollata in atmosfera di gas e sostanze maleodoranti e/o pericolose in difformità alle prescrizioni, tale situazione potrebbe comportare problemi anche gravi per la salute della grande quantità di persone che frequentano una zona oggi densamente popolata. Si evidenzia che i problemi oggi evidenziati derivano da una zona di intervento posta a pochi metri da diverse strutture commerciali frequentate anche da persone fragili quali i bambini e in adiacenza con l'asse ferroviario.


C'è anche preoccupazione per il possibile mancato rispetto delle norme relative alla sicurezza sul lavoro se gli addetti ai lavori non fossero dotati di efficienti mezzi e dispositivi di protezione personale, come da più fonti segnalato, esponendo gli stessi arischio sanitario per inalazione di sostanze potenzialmente pericolose.


L’auspicio è che si verifichi tempestivamente la situazione segnalata e si ponga, eventualmente, tempestivo rimedio alla diffusione in atmosfera di odori e sostanze non autorizzate, si verifichino le possibili ripercussioni a carico della qualità dell'aria tenendo in considerazione gli eventuali danni per la salute della popolazione e si controlli la corretta applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro", afferma consigliere provinciale Katia Rossato (Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia).


LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA - Bonifica del Lavisotto. Appa: “No a informazioni distorte”
Le strutture tecniche della Provincia non hanno dubbi: “Parlano chiaro le analisi recentemente trasmesse al Ministero e peraltro rese pubbliche.

Queste analisi, contrariamente a quanto espresso da alcune associazioni, non evidenziano alcuna significativa criticità per la qualità dell’aria della zona dei cantieri”.
Secondo gli esperti “Una loro corretta lettura esclude che vi siano, o vi siano state, situazioni o momenti durante i quali i valori di concentrazione di tutti gli inquinanti analizzati abbiano anche solo avvicinato livelli potenzialmente dannosi per la salute dei lavoratori, delle persone residenti nelle vicinanze del cantiere e in generale per l’ambiente”.
Per Appa dunque, tutti i campioni realizzati con cadenza regolare e costante all’interno dell’area di cantiere confermano, ad oggi, come le lavorazioni non comportino emissioni tali da creare alcuna situazione di rischio.


Analoga evidenza è confermata anche da tutte le analisi effettuate da APPA con la stazione di monitoraggio posizionata in via Lavisotto presso i più vicini potenziali recettori residenti.


Ciò evidentemente non significa che le lavorazioni, al pari di qualsiasi altra attività antropica, non comportino alcuna emissione di sostanze in atmosfera, e di questo i dati ne danno chiara e corretta evidenza.
Ma occorre fare molta attenzione a non confondere la percezione dell’odore con i limiti di sicurezza previsti dalla legge.


Nello specifico e in particolare per quanto riguarda il naftalene, le concentrazioni medie di alcune decine di microgrammi/metro cubo puntualmente rilevate e certificate nei report sono, o possono sicuramente essere sintomo e conferma che in certi di momenti vi sia o vi possa essere la chiara percezione olfattiva da parte di chi si trova nelle vicinanze del cantiere.


La soglia olfattiva, ovvero la concentrazione oltre la quale l’olfatto umano percepisce la presenza, per questa sostanza è infatti di circa soli 80 microgrammi/metro cubo. Parimenti però, il valore di TLW, cioè il riferimento utilizzato per garantire la salute dei lavoratori teoricamente esposti per 8 ore di lavoro consecutive al giorno, per tutta la durata della loro vita lavorativa, è pari a circa 57.000 microgrammi/metro cubo. Le concentrazioni misurate, contenute nei report trasmessi al Ministero e resi pubblici sono quindi di almeno due ordini di grandezza (ovvero un fattore 1000) inferiori alle soglie di sicurezza per i lavoratori all’interno del cantiere e, a maggior ragione, per chi vive o transita nelle sue vicinanze.


Della possibilità che durante i lavori vi potessero essere dei momenti durante i quali l’odore, in particolare del naftalene, poteva essere percepito anche all’esterno del cantiere, si era peraltro data chiara e pubblica evidenza anche in fase preliminare all’avvio dei lavori, assicurando al contempo che in ogni caso che tale percezione non necessariamente doveva o poteva essere associata a situazione di reale e concreto rischio per la salute.


“Va da sé - concludono i tecnici - che se le analisi che vengono effettuate con la prevista e necessaria puntualità e accuratezza avessero dato evidenza, o la dovessero dare in futuro, di situazioni di potenziale rischio per la salute della popolazione e in generale dell’ambiente, APPA, come da suo compito e dovere, informerebbe tempestivamente le Autorità sanitarie (APSS – Comune) e il Ministero competente, per consentire l’adozione dei necessari provvedimenti volti all’immediata sospensione delle lavorazioni e la contestuale individuazione di misure di contenimento diverse e ulteriori prima di consentirne la ripresa”.

Ultimo aggiornamento: 24/03/2023 23:56:06
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