TRENTO - Promuovere una mobilità più sicura e sostenibile, favorendo la convivenza tra automobilisti e ciclisti. Con questo obiettivo la
Provincia autonoma di
Trento ha presentato la
nuova campagna di
sensibilizzazione dedicata alle
Bike Lane, le
corsie ciclabili urbane introdotte anche sul territorio trentino alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento
Maurizio Fugatti, il campione del mondo
Maurizio Fondriest, il dirigente generale Dipartimento infrastrutture e trasporti
Luciano Martorano e il dirigente del Servizio Gestione Strade
Sergio Deromedis.
"Questa campagna nasce con un obiettivo chiaro: rendere le nostre strade più sicure e la convivenza tra ciclisti e automobilisti più serena - ha spiegato
Fugatti -
le bike lane non sono una pista ciclabile, ma un segnale di rispetto reciproco. E per una terra come il Trentino, che ha fatto dello sport e della mobilità sostenibile un valore identitario, significa investire sulla qualità della vita dei cittadini e sulla sicurezza dei nostri giovani".
"La Bike Lane non è una pista ciclabile e non rappresenta un restringimento di carreggiata - ha continuato Fugatti -
si tratta invece di una corsia segnalata sulla strada, che funge da deterrente e invita automobilisti e ciclisti a una maggiore attenzione reciproca. Le auto possono quindi percorrerla liberamente quando non ci sono ciclisti, mantenendo però sempre prudenza e rispetto per chi pedala".
La campagna si compone di sei spot video: tre realizzati con la partecipazione del campione del mondo di ciclismo Maurizio Fondriest, con toni più istituzionali e informativi, e tre girati con i giovani ciclisti Irene Campostrini e Mirko Valentini, che spiegano in modo ironico e leggero ai loro coetanei le regole di base da rispettare in strada, come procedere in fila indiana o segnalare le manovre. Oltre ai video, la campagna prevede anche la realizzazione di banner digitali con i messaggi chiave, diffusi anch’essi attraverso i canali social.
"Da ciclista e da sportivo credo molto in questo progetto - ha sottolineato Fondriest - la bike lane non restringe la carreggiata, ma amplia la cultura della sicurezza. Con Irene e Mirko abbiamo voluto parlare in modo diretto e leggero ai giovani, perché rispettare le regole è il primo passo per vivere lo sport e la strada con responsabilità.
È un messaggio che vale per chi pedala e per chi guida".
"Siamo ora in una fase di monitoraggio che proseguirà per tutto l'autunno, per capire se le Bike-Lane realizzate funzionano e vengono accettate. Se si riveleranno una scommessa vinta, in inverno ci prepareremo per estenderle alle altre 28 salite mitiche presenti in Trentino, arrivando esattamente a 385 chilometri di tracciato", ha spiegato Deromedis.
"Su questo aspetto - ha quindi concluso Fugatti - serve anche la sensibilità degli amministratori locali. Per questo abbiamo già presentato il progetto al Cal, perché le amministrazioni locali devono sentirsi coinvolte. Da parte nostra abbiamo fatto una moral suasion in questa direzione, spiegando l'importanza dell'iniziativa".
Il progetto ha visto la realizzazione a luglio di oltre 30 chilometri di corsie ciclabili su due tratti stradali altamente frequentati dai ciclisti: lungo la Sp 64 e la statale 43 nel tratto da Mezzolombardo a Fai della Paganella, per complessivi 12 chilometri circa; la statale 612 della Val di Cembra, da località Valda (Altavalle) a località Stramentizzo (Castello-Molina di Fiemme), per circa 18,9 chilometri.
Le Bike Lane sono nate anche come segno tangibile in memoria di Sara Piffer e Matteo Lorenzi, due giovani promesse del ciclismo trentino, tragicamente scomparse mentre si allenavano lungo le strade trentine. Le loro perdite hanno lasciato un segno profondo nella comunità trentina e hanno rafforzato l’impegno delle istituzioni nel promuovere azioni concrete per garantire maggiore sicurezza a chi si muove in bicicletta.
Le bike lane sono corsie ciclabili tracciate sul lato destro della carreggiata, nel senso di marcia dei veicoli, con larghezze comprese tra 80 e 100 cm e sono integrate da segnaletica orizzontale simbolica. Sono delimitate da strisce bianche discontinue e possono essere valicate dai veicoli, tenendo conto che su molte strade del Trentino, in particolare in montagna, non c’è spazio sufficiente per realizzare corsie riservate in esclusiva ai ciclisti. Il tracciamento orizzontale serve comunque come segnale visivo costante, per ricordare agli automobilisti la possibile presenza di biciclette sulla carreggiata e per mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza dei ciclisti, che va sempre tutelata con il massimo rispetto. L’obiettivo, dunque, è quello di rendere visibile e riconoscibile lo spazio riservato alla mobilità ciclistica e aumentare la consapevolezza degli automobilisti, anche attraverso un segnale visivo continuo lungo la tratta.
Nel rispetto del Codice della Strada i ciclisti dovranno utilizzare la corsia ciclabile, evitando la marcia affiancata e prestando attenzione durante i sorpassi, mentre i conducenti dei veicoli dovranno rispettare la distanza laterale minima di 1,5 metri nei sorpassi (dove possibile) e dare precedenza alle biciclette in caso di attraversamento della corsia.