Brescia – Sempre più “aria” di nuovo lockdown. L’escalation di indiscrezioni e di provvedimenti in arrivo dal Governo con nuove regole anti-Covid negli ultimi giorni e la probabile anticipazione del Dpcm (atteso per mercoledì ma probabilmente in arrivo domani) vanno in questa direzione con un inasprimento delle disposizioni che – se non fossero efficaci, come già successo per molte decisioni contraddittorie negli ultimi mesi adottate dalle istituzioni – senza un cambio di rotta, sarebbe di fatto un’anticamera di una nuova chiusura generalizzata.
Tutto è cominciato con l’obbligo di mascherina settimana scorsa (definita come un segnale, non importa se con fondamento scientifico, come ricordato dal membro Cts, alimentando dubbi sulla modalità delle decisioni che vengono prese per i cittadini e sulla loro reale efficacia), poi l’innalzamento dei contagiati e l’idea non cambiata da parte delle istituzioni che negli ultimi mesi hanno nei fatti trascurato la catastrofe socio-economica provocata dai provvedimenti anti-Covid pensando solo al lato sanitario. Alcuni esempi nei vari ambiti del Paese: la riapertura delle scuole ha assunto tratti tragicomici, i meccanismi di quarantena sono insostenibili da mesi, il dibattito sull’opportunità di fermare la Serie A di calcio, terza industria del Paese per indotto, è un miscuglio di puro populismo.
Nelle prossime ore il nuovo Dpcm dunque: stop alle feste private, anche in casa, e sospensione degli sport amatoriali di contatto, come il calcetto sono due delle ipotesi emerse nella riunione dei capi delegazione e che dovrebbero entrare nel nuovo dpcm.
Altre misure coinvolgerebbero lo stop dalle 21 alla possibilità di consumare in piedi cibo e bevande nei locali e con la chiusura di bar e ristoranti alle 24, oltre a un limite massimo di persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie. Incentivo allo smartworking, limiti ai trasporti e la ventilata ipotesi non esclusa dal ministro Boccia negli scorsi giorni di limitazioni a spostamenti tra regioni: tutti elementi che spaventano gli italiani con una luce in fondo al tunnel che non si vede nonostante mesi di sacrifici in termini economici e di comportamenti.