Rovereto - Accolte all'ostello di Rovereto (Trento) le prime 11 persone ucraine. Il saluto dell'assessore Segnana e del sindaco Valduga con l'assessore Previdi ai primi gruppi ospitati nella Città della Quercia.
Un viaggio lungo 4 giorni, con tappa a Varsavia e un'altra a Milano. In fuga dalla guerra, con solo il tempo di portare con sé un piccolo zaino e alcuni effetti personali. Sono arrivati stanotte 2 mamme e 3 bambini ucraini che, da stamattina, hanno trovato accoglienza all'Ostello di Rovereto, nell'ambito del progetto coordinato da Cinformi, insieme alla Protezione civile trentina, con la collaborazione degli altri enti e associazioni del territorio. A dare loro il benvenuto e a fornire le prime indicazioni operative sono stati l'assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, il sindaco di Rovereto Francesco Valduga con l'assessore al benessere e alla promozione sociale Mauro Previdi. Nel corso della mattinata all'Ostello di Rovereto è arrivato un secondo gruppo, composto da due mamme, tre minori e un'altra signora.
due gruppi di mamme e bambini, per un totale di 11 persone, sono i primi cittadini ucraini ospitati nella città di Rovereto, presso l'Ostello in collaborazione con il Servizio politiche sociali del Comune. Anche per loro Cinformi ha avviato il necessario percorso di regolarizzazione: entro 48 ore dal proprio arrivo, i cittadini in fuga dal conflitto devono infatti provvedere alla propria identificazione e viene garantito il titolo di soggiorno temporaneo per motivi umanitari. Intercettati dal Sistema sanitario, eseguono poi il tampone per individuare eventuali positività al Covid. Per quanto riguarda bambini e ragazzi in età scolare, le scuole stanno organizzando i percorsi scolastici per l’inserimento.
EMERGENZA UCRAINA
Il piccolo profugo dell’ostello: 3 mesi di vita e già 15 giorni di guerra. 11 arrivi nella notte, 36 gli ospiti in totale. Il racconto della responsabile Eleonora Fait: “Da ieri allestita una stanza per scaldare biberon e cambiare i bambini
Qui facciamo la prima accoglienza, poi smistiamo sul territorio”. L’assessora Maule: “Dobbiamo essere consapevoli che l’emergenza non finirà presto”Chi gestisce l’ostello di Trento non dorme molto in questi giorni. Si sta sempre all’erta perché dall’Ucraina si arriva anche in piena notte. Stamattina alle 4, insieme ai suoi collaboratori, la responsabile dell’ostello Eleonora Fait ha accolto l’ultimo gruppo: sono 11 persone in tutto, tra di loro un bambino nato il 6 dicembre scorso, solo tre mesi di vita e già quindici giorni di guerra. Insieme a lui sono arrivate le mamme e le nonne, tutte stravolte dal viaggio, portate in macchina fino in via Torre Vanga da cittadini di Trento che, tra andata e ritorno, hanno fatto migliaia di chilometri per portare in salvo chi fugge dalle bombe.
Spiega Eleonora Fait che in questo momento l’ostello “Giovane Europa” è più che mai un luogo di transito, un porto sempre aperto, che prima accoglie, accudisce e rassicura, poi distribuisce sul territorio gli sfollati del conflitto ucraino: “In questo momento ne ospitiamo 36. Quando arrivano ci preoccupiamo innanzitutto dell’accoglienza immediata.