BOLZANO - I militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Bolzano, hanno individuato e denunciato cinque persone inserite in una rete di approvvigionamento di farmaci fraudolenta.
L’attività d’indagine è scaturita nelle settimane scorse a seguito di una denuncia da parte di un farmacista di Bolzano che, presso la propria attività commerciale, ha ricevuto una ricetta sospetta, successivamente scoperta essere stata contraffatta, utilizzata per l’acquisto di due confezioni di Ozempic.
Le investigazioni, consistite in acquisizioni di testimonianze di 12 farmacisti bolzanini, 25 medici che operano nella sanità del capoluogo, studio dei filmati degli apparati di videosorveglianza, confronto, identificazione e specifici servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno permesso di scoprire che le cinque persone denunciate gestissero una rete di acquisto del citato farmaco utilizzando ricette cartacee contraffatte, sia nel timbro, sia nella firma del medico prescrivente; scoprire una serie di furti di “ricettari rossi” ai danni di 5 medici operanti presso l’azienda sanitaria, tutti regolarmente denunciati dai rispettivi titolari e recuperare 2 “ricettari rossi” illecitamente sottratti presso l’ospedale di Bolzano, rinvenuti presso le abitazioni di alcuni dei 5 denunciati, sequestrati a seguito di specifica perquisizione domiciliare.
Un controllo accurato da parte del personale degli uffici dell’azienda sanitaria altoatesina ha permesso di estrarre 152 ricette, emesse da ottobre 2024 alla data odierna, utilizzate per gli stessi scopi.
Il consistente acquisto senza un legittimo diritto ha creato, nel tempo, problemi di reperimento del farmaco sul territorio altoatesino tanto che a diversi pazienti, in cura presso il reparto di diabetologia di Bolzano, non è stato possibile garantire loro la necessaria regolare continuità terapeutica. Si stima che tali acquisti ammontino a circa 26mila euro.
L’Azienda Sanitaria, parte lesa, ha già formalizzato le denunce per quanto patito, ovvero un danno di 11mila euro circa.
I cinque indagati dovranno rispondere, in concorso, di diversi reati, fra i quali: “falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative”, “falsità materiale commessa dal privato”, “uso di atto falso”, “furto aggravato” e “truffa”.