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Vaccini, in Lombardia prenotazioni per i più giovani dal 2 giugno: tutte le date. Bertolaso: "Nostra regione è stata cruciale per target nazionale"

Sondrio - Vaccini Covid, la Lombardia svela il nuovo calendario della campagna di profilassi. La Regione, nonostante la carenza di dosi delle ultime settimane, ha accelerato al massimo sulle vaccinazioni e ora ha reso noto gli ultimi step in vista dell'estate.


Al momento le agende sono piene per gli over 50. Le prenotazioni dei 40enni saranno aperte il 20 maggio, con inoculazioni programmate per giugno. I trentenni potranno aderire dal 27, i più giovani dal 2 giugno.


CONFERENZA STAMPA, BERTOLASO DIFENDE OPERATO DELLA LOMBARDIA E "PUNZECCHIA" LE ALTRE REGIONI


Apriranno giovedì 20 maggio le prenotazioni delle vaccinazioni anti-Covid per la fascia 40-49 anni con somministrazione dai primi di giugno. Il giovedì successivo (27 maggio) toccherà alla fascia 30-39 e, infine, il 2 giugno potranno prendere appuntamento anche tutti gli over 16.


In questo modo, con un'ipotesi di 120.000 vaccinazioni al giorno, tutti i lombardi potranno ricevere la prima dose entro metà luglio.


E' questo il calendario delle prossime aperture annunciato oggi in conferenza stampa dal coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Guido Bertolaso, insieme al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e alla vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.


"Aspettiamo ad aprire alle vaccinazioni per i 40-49enni - ha spiegato Bertolaso - perchè prima vogliamo vaccinare quelle categorie che ne hanno più diritto e che si sono già prenotate riempendo le nostre agende fino alla prima settimana di giugno. Noi avremmo aperto ai 40-49 solo nel caso in cui le agende di fine maggio e della prima settimana di giugno fossero state libere, non complete".


Bertolaso, in particolare, ha illustrato quanto sta accadendo in Italia dal 26 aprile quando il commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliulo, ha cominciato a dare alle regioni un 'compito' quotidiano, vale a dire un numero preciso di somministrazioni da eseguire.


La Lombardia rappresentando il 17% del totale nazionale riceve questa stessa percentuale di vaccini rispetto al totale distribuito in Italia.


Dalla stessa data, la Lombardia ha un target di somministrazioni da eseguire ogni giorno pari a 85.000. Numeri che, sostanzialmente, sono sempre stati raggiunti eccetto qualche calo fisiologico in corrispondenza dei week end.


Dal 26 aprile al 12 maggio l'Italia ha conseguito l'obiettivo di 7.569.257 somministrazioni a fronte di un target di 7.508.038, con un delta positivo pari a 61.219 somministrazioni, pari all'1%


"Dai numeri diffusi dal ministero - ha osservato Bertolaso - si nota però che il delta riguarda in modo particolare la Lombardia che ha effettuato 163.914 vaccinazioni in più con un delta pari al 12%. Se la Lombardia non avesse lavorato con questo ritmo, il target non sarebbe stato conseguito a livello nazionale".


Interessante anche il rapporto sull’andamento delle vaccinazioni della Lombardia rispetto all’Italia con numeri piuttosto interessanti rispetto alla fascia 60-over 90 anni. Si evince infatti che i non ancora vaccinati della fascia 60-69 in Lombardia sono il 35,4% rispetto al 50% medio in Italia. E ancora in Lombardia l’85,4% degli 80-89enni ha già completato l’intero ciclo vaccinale mentre la media italiana si assesta al 76,5%.


"Oggi fra l'altro - ha proseguito Bertolaso - abbiamo vaccinato anche gli ultimi 24 ultracentenari che ancora non erano stati raggiunti a casa. Non abbiamo intenzione di lasciare nessun lombardo senza vaccinazione. Se sarà necessario, anche con la collaborazione dell'Anci e quindi dei Comuni, andremo a cercarlo anche con la lente d'ingrandimento".


VAX DAY - Bertolaso ha definito i 'vax day' che come "momenti che servono a cammuffare il fatto che non si riescono a fare prenotazioni secondo linea coerente e precisa. Vorremmo vaccinare anche tutti dipendenti aziende, ma non abbiamo un vaccino in più".


SCELTA DEL VACCINO - "In molti - ha continuato Bertolaso - ci chiedono perchè in Lombardia non si possa scegliere il vaccino. Il motivo lo ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dicendo che ci si vaccina con quel che capita, lo dicono tutti gli scienziati. Molti si sono vaccinati con Astrazeneca, pur avendo, presidenti e ministri, la possibilità di trovare una stradina parallela per vaccinarsi. E invece tutti hanno dato l'esempio. Allora chi dice che si deve poter scegliere va contro le direttive nazionali.

Se l'avesse detto qualcun altro sarebbe scoppiata la polemica siccome lo fanno solo alcune realtà regionali tutti zitti allineati e coperti".


"Ringrazio medici e infermieri - ha concluso Bertolaso - amministrativi, personale volontario, protezione civile e tutto il comparto sanitario che ha permesso di attivare una macchina con una tale capacità di fuoco".


LOMBARDIA MODELLO VIRTUOSO


Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervenuto in conferenza stampa, ha rivolto il suo ringraziamento a Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale, a tutto il suo staff e alle migliaia di operatori sanitari, medici e volontari che ci hanno permesso di gestire "la più grande campagna di sanità pubblica mai organizzata nel nostro Paese, mettendo a disposizione capacità, serietà ma anche la loro serenità".


FONTANA: SANITA' E PROTEZIONE CIVILE MODELLO VINCENTE - "La Lombardia per prima ha scelto di unire l'aspetto sanitario a quello dell'emergenza, favorendo la sinergia tra le forze della sanità e quelle della Protezione civile. E' stata la mossa più importante presa all'inizio della campagna vaccinale e ha consentito di organizzarla al meglio facendo leva sulle forze migliori della nostra regione. Con orgoglio vediamo che questo modello è stato ripreso a livello nazionale".


"Ci vorrebbero più dosi - ha ribadito il governatore della Lombardia - per poter concludere con la massima urgenza questa campagna vaccinale".


RINGRAZIAMENTO A TUTTI I CITTADINI LOMBARDI - Il presidente Fontana ha avuto parole di apprezzamento anche per i cittadini lombardi: "Mi auguro che, a livello nazionale, si tenga conto dell'atteggiamento assunto dal popolo lombardo: non ci sono stati casi, se non in percentuale irrisoria, di rifiuto del vaccino. La nostra gente ha accettato di non mettere in discussione il tipo di siero da ricevere per l'inoculazione perchè molti lombardi hanno sofferto direttamente o indirettamente a causa delle ferite provocate dalla perdita di persone care. Tutti noi, insieme, vogliamo superare il periodo drammatico che abbiamo vissuto".


MORATTI: HUB MASSIVI FUNZIONANO - La vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti ha richiamato l'attenzione sul fatto che il "modello lombardo degli hub massivi funziona: è efficace, sicuro, e riscuote soddisfazione sia parte di chi lavora in questi centri sia di chi viene vaccinato".


Anche l'assessore Moratti ha ringraziato Guido Bertolaso per la sua "mano ferma e decisa" che ha accompagnato la non facile organizzazione della campagna vaccinale.


"Il piano nazionale vaccinale - ha evidenziato Moratti - ha la Lombardia come componente fondamentale per il suo successo.


Siamo sempre sopra il target, se disponessimo di più vaccini ne trarrebbe vantaggio l'intero Paese".


ATTENZIONE ALLE CATEGORIE PIU' FRAGILI - L'assessore ha evidenziato anche come "la messa in sicurezza delle categorie più fragili, tra gli elementi basilari del nostro Piano, è stata la priorità: infatti abbiamo registrato il 99% di adesioni per gli over 80".


"La generosità lombarda - ha proseguito - trova riscontro nel fatto che siano stati vaccinati tutti coloro che lavorano in Regione Lombardia pur non essendo residenti, circa 58.000".


Rispondendo alle domande dei giornalisti, la vicepresidente della Regione Lombardia ha precisato che "se saranno garantite le dosi indicate, saremo in grado di rispettare se non di anticipare di qualche settimana la campagna vaccinale così come avevamo detto in febbraio. Se ci arriveranno le dosi per fare almeno 120mila somministrazioni al giorno arriveremo a concludere campagna vaccinale il 10 luglio".


VACCINAZIONI DURANTE LE VACANZE - Per quanto concerne le vaccinazioni nel periodo delle vacanze, l'assessore al Welfare ha chiarito che "abbiamo cercato di non concentrarle nel periodo delle due settimane centrali di agosto.


Rispetto alla possibilità di vaccinarsi nei luoghi di vacanza, se n'è discusso in conferenza Stato Regioni, si è convenuto che è impossibile ciò avvenga per difficoltà che nascono dai diversi tipi di vaccino presenti, dal personale medico e dalle scorte".


LAVORATORI CHE RIENTRANO A CASA - Sul tema dei lavoratori che rientrano nella propria Regione Moratti ha spiegato che "Stiamo studiando una soluzione in Commissione Salute. C'è la disponibilità in Conferenza Stato Regioni a presentare una proposta: alla Lombardia è stato assegnato il compito di presentare un progetto per consentire a chi è stato vaccinato come prima dose in una Regione diversa da quella di residenza di poter fare la seconda dose in quest'ultima".


TEST SALIVARI NELLE SCUOLE - Affrontato anche l'argomento dei test salivari nelle scuole: "siamo partiti in 45 scuole dell'infanzia - ha precisato Moratti - 81 scuole primarie e 50 scuole secondarie di primo grado. Interessati da questa operazione circa 5.000 alunni, dal 13 maggio al 15 giugno. L'iniziativa coinvolge tutte le Ats, tutte le Province". "A Milano - ha concluso la vicepresidente -al momento tutti i test hanno dato esito negativo, il progetto funziona".

Ultimo aggiornamento: 14/05/2021 15:43:12
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