Castelfondo – Referendum in Val di Non. L’assessore regionale Claudio Cia: “Soddisfazione per un percorso che ha messo al centro la volontà popolare. Come Regione è passato un messaggio di rispetto per le scelte dei territori”.
Dopo i due referendum consultivi che si sono svolti nei Comuni di Fondo, Castelfondo e Malosco e in quelli di Ronzone, Cavareno e Romeno arrivano le prime reazioni. Con il primo si è votato per scegliere una diversa denominazione del nuovo Comune che nascerà il 1° gennaio 2020 (a maggioranza dei votanti è stato scelto “Borgo d’Anaunia“), mentre nel secondo i cittadini sono stati chiamati per esprimersi sull’eventuale fusione dal 1° gennaio 2020 in un unico comune denominato “Belvedere d’Anaunia” (scelta bocciata a causa del “no” alla fusione da parte della maggioranza dei votanti nel Comune di Romeno).
Al di là dei singoli risultati, l’assessore regionale agli Enti locali Claudio Cia, esprime soddisfazione per un percorso che ha messo al centro la volontà popolare e la partecipazione dei cittadini. “Ritengo sia passato il messaggio che come Regione volevamo trasmettere, ovvero che abbiamo il massimo rispetto per i territori, in particolare in merito al delicato argomento dei progetti di fusione – dichiara Cia -. Vorrei ricordare che in altre parti d’Italia le fusioni vengono imposte e portate avanti d’ufficio, e che di fronte ad un referendum consultivo anche la Regione avrebbe la possibilità di procedere comunque alla fusione.
Sono però fermamente convinto che queste forzature siano incompatibili con il nostro concetto di Autonomia, che nasce prima di tutto a livello locale dai piccoli comuni sul nostro territorio. Pertanto, a prescindere dai risultati referendari – continua l’Assessore regionale -, sono soddisfatto per questo momento di partecipazione, che ha contribuito al dibattito sul tema dell’organizzazione dei comuni e dei servizi da garantire al cittadino”.