"In questi anni - racconta Fabio Colella - sono cresciute le attività rivolte ai diversamente abili: avviate inizialmente qui sul Garda (Salò e Malcesine ndr.), ora sono portate avanti da numerosi circoli a livello nazionale".
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Quali sono le difficoltà per l'attività paralimpica della vela? "La cosa più importante è la promozione, difficile da far capire alle famiglie e ai diversamente abili che si avvicinano per la prima volta alla vela: noi spieghiamo che si più fare questo sport in sicurezza e oltre a lezioni teoriche ci sono prove pratiche. I circoli e le strutture hanno a disposizione strutture all'avanguardia e in grado di rispondere a ogni esigenza".
La Federazione Italiana Vela ha promosso una serie di iniziative per abbattere le barriere, favorire l'integrazione e consentire a tutti di andare in sicurezza sulle barche. Tra le più utilizzate spiccano le imbarcazioni Hansa 303 e 2.4. Inoltre sono previsti corsi con lo slogan "Vela per tutti", aperti a tutti, con due obiettivi: la promozione della vela fra le persone con disabilità e la ricerca e formazione di atleti che gareggino nelle categorie paralimpiche. Accanto ai corsi sono numerose anche le regate e manifestazioni dedicate ai diversamente abili sul Garda e in numerosi circoli italiani, in particolare nelle Marche, in Toscana, Calabria e Basilicata. "Il nostro sogno - conclude Colella - è trasmettere ai disabili l’emozione e la libertà della navigazione su vela".