Trento - Il 27 gennaio di ogni anno la comunità internazionale celebra il “Giorno della Memoria”, istituito in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti. Quel giorno, nel 1945, le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz e scoprirono l'orrore del genocidio nazista, rivelandolo al mondo. In occasione del Giorno della Memoria anche in Trentino sono molte le cerimonie, gli incontri e i momenti di riflessione, indirizzati alle scuole e non solo, per ricordare tutti i perseguitati e i dimenticati di questo orrore. Tra le iniziative ricordiamo “La casa di David”, atto unico di Renzo Fracalossi, con il Club Armonia, a cura del Coordinamento teatrale trentino e della Provincia autonoma di Trento in programma lunedì 27 gennaio 2020, ore 20.30 al Teatro Cuminetti a Trento e dal 22 gennaio al 4 febbraio in altri 11 teatri del territorio. Anche quest’anno 178 giovani trentini avranno la possibilità, grazie al progetto Promemoria_Auschwitz.eu di andare sui luoghi della memoria. Dal 4 al 10 febbraio visiteranno il ghetto, il museo Fabbrica di Schindler e i lager di Auschwitz e Birkenau.
Queste le principali iniziative in programma in Trentino per il Giorno della Memoria:
La casa di David
Atto unico di Renzo Fracalossi, a cura del Club Armonia in collaborazione con Coordinamento Teatrale Trentino e Provincia autonoma di Trento
L’orrore della Shoah non è frutto casuale della follia razziale del nazifascismo. Esso affonda invece le sue radici profonde dentro una storia antica fatta di odio e pregiudizio ed alimentata sapientemente da una efficace propaganda, dove la menzogna diventa facile verità, grazie anche alla diffidenza, alla vigliaccheria, alle bassezze, agli egoismi ed alle discriminazioni che fermentano, non solo nella Germania hitleriana, ma anche nell’Italia fascista. Nella patria della cultura e della civiltà giuridica, l’ebraismo, che è componente secolare della stessa storia italiana, viene perseguitato come mai prima d’allora era accaduto. Si fratturano, nello spazio di un attimo, legami, vicende, storie che parevano indissolubili, ma anche adesioni convinte al regime ed alla monarchia, in un crescendo che culmina nel dramma, sempre troppo poco indagato, delle famigerate “Leggi razziali”, prodromiche, a loro volta, dello sterminio. “La casa di David” racconta tutto questo, in un periodo che si dipana negli anni più bui della nostra storia nazionale. Si tratta di un racconto di fantasia (ma non troppo), per dire dell’odio e del pregiudizio, ma anche del coraggio e della solidarietà e per proporre al pubblico un viaggio nella quotidianità di allora, nutrita di sospetti, paure e mutamenti dei comportamenti singoli e collettivi, con un finale decisamente “ a sorpresa” anche per sfatare l’erroneo mito degli “italiani, brava gente”.