Le persone guarite: 19 fino a 10 anni; da 11 a 20 anni 21 persone; 150 guariti da 21 a 30; 200 da 31 a 40 anni; 335 da 41 a 50 anni; 434 da 51 a 60 anni; 244 da 61 a 70 anni; 164 da 71 a 80 anni; 129 da 81 a 90 anni e 34 da 91 a 100 anni.
Le persone contagiate sono 1.224 a domicilio, 713 in Rsa, 41 in case di cura, 189 ricoverati, 15 in strutture intermedie e 22 in Terapia Intensiva. Tra i contagi si segnala un nuovo caso (sono 571 complessivi) a Trento, 2 (168) a Rovereto, 2 (144) a Riva del Garda, 2 (95) a Borgo Chiese, 1 (38) a Campitello di Fassa, 1 (238) a Pergine Valsugana, 1 (24) a Canal San Bovo, 1 (76) a Pieve di Bono, 1 (342) ad Arco, 1 (96) a Lavis, 2 (158) a Ledro, 1 (10) a Campodenno, 1 (18) a Tenno, 1 (75) a Cles, 1 (59) a Vermiglio e 2 (103) a Storo.
Il dottor Antonio Ferro ha illustrato come si è sviluppato il contagio Covid-19 in Trentino, quindi Raffaele De Col ha spiegato invece che le ragioni per le quali è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune sono le stesse di prima, a cui si aggiungono quelle riguardanti l’attività motoria (passeggiate e corse a piedi per le quali non è richiesta l'autocertificazione); non è previsto che si possa rimanere fuori casa per l’intera giornata.
Per quanto riguarda la possibilità di effettuare passeggiate in montagna fuori dal territorio comunale, a partire del 4 di maggio, il Trentino come gli altri territori è in attesa di indicazioni dal livello nazionale. Ed ancora: i minori possono spostarsi da soli? Allo stato attuale si prevede che il minore possa uscire da solo o accompagnato da familiari (anche i due genitori, o un altro congiunto maggiorenne, come un fratello o una sorella).
Sul versante economico, il decreto che entrerà in vigore dal 4 maggio prevede anche l’apertura di cantieri al chiuso, ma solo per determinate tipologie, in particolare l’edilizia pubblica.
Rimane la problematica relativa al probabile ritorno al lavoro di molti i genitori a fronte della chiusura delle scuole e degli asili, che costringe invece i figli a rimanere a casa. La Provincia - ha concluso Fugatti - "sta esplorando diverse soluzioni, dai congedi parentali ai voucher per servizi di baby-sitting, fino all’apertura dei centri estivi, qualora però il contagio continui a stabilizzarsi. Il problema non è naturalmente di facile soluzione, soprattutto con riferimenti ai più piccoli".