Lo scontrino emesso per l’acquisito di "fiori finti" in un negozio cinese che vendeva "oggettistica varia e casalinghi", ha fornito chiari elementi di sospetto.
Infatti, la persona controllata nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale, ha presentato ai militari uno scontrino fiscale riportante l’indicazione "abbuono" con un importo notevolmente inferiore rispetto a quanto effettivamente corrisposto dal cliente.
Per vederci chiaro, la Finanza ha proseguito con i controlli anche nei confronti di altri clienti che uscivano dal negozio gestito da un cittadino cinese (F. X. 44enne), riscontrando nuovamente le medesime violazioni sui documenti fiscali rilasciati ai clienti.
La verifica fiscale svolta e riguardante anche altri aspetti gestionali e di contabilità, ha permesso di smascherare il modus operandi adottato dal cinese per evadere il Fisco.
Con sconcertante sorpresa i militari si sono trovati di fronte sia all’emissione di migliaia di scontrini riportanti tutti la dicitura "abbuono" o "transazione annullata" sia alla presentazione, da parte del commerciante cinese, di irregolari dichiarazioni fiscali.
Dal 2015 al 2017, su un totale di 80mila scontrini emessi oltre il 20% sono risultati irregolari, consentendo al verificato di intascare "in nero" oltre 20mila euro al mese. In conclusione, è stato accertato che, in soli due anni di attività, l’imprenditore cinese ha sottratto a tassazione oltre 500mila euro.