Trento - All’alba di questa mattina la Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, ha arrestato due italiani, un uomo ed una donna, rispettivamente di 36 e 35 anni, conviventi, originari di Bari ma residenti a Meano, autori di due tentate rapine commesse, a distanza di tre giorni l’una dall’altra, nel mese di febbraio in zona Gardolo e nei pressi dell’Ospedale di Trento.
Nella serata del 20 febbraio di quest’anno i due rapinatori, incappucciati, sono piombati alle spalle di due ragazzi intenti a prelevare del denaro da uno sportello bancomat, ubicato in piazza della Libertà, nella zona nord di Trento.
In particolare, l’uomo ha puntato una pistola semiautomatica, priva di tappo rosso, risultata solo successivamente a salve, ma perfettamente identica ad una vera, al volto di uno dei due giovani, intimandogli di accovacciarsi. Allo stesso modo la donna, anch’essa armata di un pistola tipo “replica” di un revolver, ha spinto la canna della pistola nel fianco del ragazzo intento a prelevare il denaro. Quest’ultimo, paralizzato dalla paura, non è riuscito a completare le operazioni di prelievo, scatenando le ire del rapinatore che ha esploso dei colpi in aria. A questo punto le vittime della rapina, approfittando di una attimo di distrazione dei due rapinatori, sono scappati.
Tre giorni dopo i due hanno tentato un’altra rapina, questa volta nei pressi del locale nosocomio. Anche in questo caso si sono avvicinati alle spalle della vittima, un uomo di nazionalità albanese che stava prelevando da uno sportello bancomat, travisati da un passamontagna, pistole in pugno, puntando l’arma sulla spalla della vittima, ordinandogli di consegnargli il denaro.
Tuttavia il cittadino dell’est non si è dato per vinto ed ha reagito, riuscendo a disarmare il rapinatore ed a fuggire, non prima di aver intrapreso una colluttazione con quest’ultimo.