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Venerdì, 13 ottobre 2017

Pedopornografia, la Polizia di Trento arresta 10 persone e sequestra materiale informatico

Trento - La Polizia di Stato di Trento ha concluso un'operazione di perquisizione informatica delegata dalla Procura Distrettuale di Trento: 10 le persone arrestate, 47 le perquisizioni eseguite e ingente il materiale informatico sequestrato sul quale sono stati trovati file prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori. Le indagini sono state condotte dagli agenti della Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Polizia di Stato di Bolzano, coordinate dal Centro Nazionale Contrasto alla Pedopornografia Online. Ricostruita una fitta rete di pedofili e pedopornografi che, utilizzando il servizio di instant messagging criptato di un notissimo applicativo, ritenuto riservato e sicuro, aveva prodotto e scambiato numeroso materiale pedopornografico. Polizia di Sondrio


L'avvio delle indagini è partito dall'arresto di un 38enne altoatesino, avvenuto l'1 febbraio 2016, trovato in possesso di 4 Terabyte di materiale digitale (foto e video) contenente esibizioni pornografiche di minorenni.


Le dichiarazioni rese dall'arrestato, che affermava essere materiale scaricato dalla navigazione internet, e quindi ceduto da soggetti dei quali non era in grado di indicare generalità o ulteriori elementi utili alla loro identificazione, hanno insospettito gli investigatori informatici della Polizia delle Comunicazioni i quali hanno individuato tra le prove digitali del computer in sequestro un abnorme utilizzo dell'applicazione VOIP e una impressionante rubrica composta da numerose decine di contatti.

Sono riusciti quindi, attraverso l'utilizzo di particolari software, a ricostruire a posteriori un'enorme quantità di conversazioni dalle quali emergeva la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni.


L'uomo risulta essere il fulcro di una rete con oltre un centinaio di contatti con i quali lo stesso affermava essere attratto sessualmente da bambini in tenera età e offrendo, agli interlocutori di volta in volta succedutisi nelle comunicazioni, materiale pedopornografico. I target coinvolti nel turpe traffico della produzione e cessione di materiale illecito hanno accordi ben stabiliti, patti di segretezza da mantenere e l'obbligo di fare uso dell'instant messaging per la condivisione delle foto proibite di minori al fine di rimanere anonimi e quindi restare impuniti.


L'indagine prende quindi dimensioni rilevanti in quanto i soggetti con i quali lo stesso intrattiene rapporti telematici sono dislocati su tutto il territorio italiano. Gli investigatori riescono a tirare le fila su ben 48 sodali le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito prendono il via dalle regioni del Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.


Tra gli arrestati un magistrato della Corte d'Appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni, che è stato sospeso dal servizio dal CSM, quindi due insegnanti, un allenatore di squadre giovanili di calcio che sono stati coinvolti nello scambio di materiale hard online. La vicenda è stata definita "allarmante" dal dirigente della Polizia Posta di Trento, Sergio Rossi: "Preoccupa la facilità con la quale queste persone riescono a mettersi in contatto sul web attraverso semplici siti e chat tematiche".

Ultimo aggiornamento: 13/10/2017 09:25:42
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