Sono riusciti quindi, attraverso l'utilizzo di particolari software, a ricostruire a posteriori un'enorme quantità di conversazioni dalle quali emergeva la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni.
L'uomo risulta essere il fulcro di una rete con oltre un centinaio di contatti con i quali lo stesso affermava essere attratto sessualmente da bambini in tenera età e offrendo, agli interlocutori di volta in volta succedutisi nelle comunicazioni, materiale pedopornografico. I target coinvolti nel turpe traffico della produzione e cessione di materiale illecito hanno accordi ben stabiliti, patti di segretezza da mantenere e l'obbligo di fare uso dell'instant messaging per la condivisione delle foto proibite di minori al fine di rimanere anonimi e quindi restare impuniti.
L'indagine prende quindi dimensioni rilevanti in quanto i soggetti con i quali lo stesso intrattiene rapporti telematici sono dislocati su tutto il territorio italiano. Gli investigatori riescono a tirare le fila su ben 48 sodali le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito prendono il via dalle regioni del Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.
Tra gli arrestati un magistrato della Corte d'Appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni, che è stato sospeso dal servizio dal CSM, quindi due insegnanti, un allenatore di squadre giovanili di calcio che sono stati coinvolti nello scambio di materiale hard online. La vicenda è stata definita "allarmante" dal dirigente della Polizia Posta di Trento, Sergio Rossi: "Preoccupa la facilità con la quale queste persone riescono a mettersi in contatto sul web attraverso semplici siti e chat tematiche".