La sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei, prendendo spunto da quanto detto da Lucia Annibali, ha ringraziato le donne che – come l’avvocatessa pesarese – sanno essere contente del loro aspetto ed ha invitato gli studenti a riflettere sull’eccesso di violenza e aggressività.
IL CONCORSO
Il concorso “Testimoni di coraggio civile” è organizzato dalla Piattaforma delle Resistenze contemporanee in collaborazione con Associazione Nazionale Magistrati-sezione Alto-Adige e assessorato alla scuola e cultura italiana della Provincia di Bolzano.
Per partecipare al concorso gli studenti hanno dovuto presentare un elaborato scritto o multimediale sul seguente tema: “Amore, violenza, paura, rabbia, forza, coraggio, responsabilità e reazione. Che cosa rappresentano per te? Quanto è importante il contesto socio-culturale riguardo la visione sulla violenza sulle donne? Perché denunciare è necessario?”
Il concorso prevedeva due categorie di partecipanti: singoli o gruppi (di classe o interclasse) e classi. I premi in palio per i singoli consistono in abbonamenti a cinema o teatro e buoni acquisto per libri, riviste o materiale informatico per un valore oscillante tra 100 e 300 euro, mentre per la classe vincitrice è previsto – oltre ad un buono acquisto da 250 euro – anche un incontro con le realtà del territorio che si occupano di sensibilizzare la popolazione e tutelare le donne che hanno subito violenza.
I VINCITORI
Incetta di titoli per il liceo “Pascoli” di Bolzano, che ne ha conquistati tre su quattro: nella categoria singoli/gruppi ha vinto il primo premio con Amina El Kathib ed il terzo con Maria Letizia Mastroianni, mentre la seconda piazza è andata al duo Andrea & Anna Lovecchiodel liceo “Torricelli”. Il premio riservato alle classi è andato alla 4P del “Pascoli”, indirizzo Scienze umane. La giuria composta da Franca Toffol (vicepresidente commissione provinciale pari opportunità), Andrea Brandalise (coordinatore della Piattaforma delle Resistenze contemporanee), Luca Bizzarri (Servizio Giovani della Provincia) e Laura Nardin (staff Piattaforma delle Resistenze) ha premiato i messaggi lanciati dagli studenti singoli – la lotta al silenzio, la resistenza alla violenza, la maschera indossata dalla vittime – e l’idea del calendario sulla violenza prodotto dalla classe del “Pascoli”.
LA STORIA
Ecco un estratto della presentazione del libro “Io ci sono. La mia storia di non amore” (Rizzoli). 16 aprile 2013, una sera qualunque. Lucia, giovane avvocatessa di Pesaro, torna a casa. Ad attenderla trova un uomo incappucciato che le tira in faccia dell’acido sfigurandola. Le ustioni, devastanti, corrodono anche il dorso della mano destra. Quella stessa notte viene arrestato come mandante Luca Varani, avvocato, che con Lucia aveva avuto una tormentata relazione troncata da lei nell’agosto del 2012. Nel libro Lucia Annibali ripercorre la sua storia con quell’uomo, dal corteggiamento al processo; racconta l’acido che scioglieva il suo viso e poi i mesi bui e dolorosissimi, segnati anche dal rischio di rimanere cieca. Per la sua tenacia, la sua determinazione e il coraggio di mostrarsi, oggi Lucia è diventata un’icona, punto di riferimento per tutte le altre donne.