Ad oggi solo il 20% dei 44 posti letto dei 3 nuclei sono autorizzati e accreditati con finanziamento apposito, i restanti 30 posti letto sono finanziati con retta sanitaria per posto base ma di fatto accolgono al 100% utenti con gravi problemi cognitivi inseriti dalle Unità Valutative Multidimensionale di riferimento in quanto le stesse ritengono che sia il luogo più idoneo per la cura e l’assistenza dei pazienti affetti da demenza.
La risposta dell’assessore del Dipartimento della Salute e Politiche sociali – secondo la consigliera Paola Demagri (nella foto) - è stata insoddisfacente in quanto si è limitata a confermare notizie già note che riguardato un Tavolo dedicato previsto dal Piano Provinciale Demenze. Il Tavolo istituito molti anni fa non ha ancora partorito un documento che indichi la distribuzione dei posti letto per ospiti con disturbi del comportamento sul territorio provinciale e i criteri di ammissione e dimissione. Solo a seguito di tale relazione l’Assessore Segnana prenderà decisioni.
Per la consigliera Demagri rimane il fatto che oggi chi tocca con mano il problema ( APSP) si è già attivato in autonomia e chi dovrebbe programmare e decidere risulta l’eterno indeciso. La fase di ascolto deve terminare ed è ora necessario procedere, fra l’altro, con dati oggettivi a disposizione ( ISTAT, UPIPA, dati di letteratura); l’esito del Tavolo di Lavoro dovrebbe poi servire per indirizzare le restanti APSP ad adottare misure organizzative finalizzate alla presa in carico dei pazienti con disturbi del comportamento.
L’incremento di spesa per il finanziamento di questi posti letto ad alta intensità assistenziale è stimata di 300.000 euro/annuo in totale, somma davvero irrisoria per la quale è difficile pensare che non si possa trovare il finanziamento, rapportato all’impatto economico e sociale che oggi ha la gestione da parte dei familiari per la cura e l’assistenza di utenti con disturbi del comportamento.