Trento - Iniziata in Consiglio provinciale a Trento la discussione dell'assestamento del bilancio introdotto oggi in Aula dalla relazione di Fugatti: "Manovra caratterizzata da una forte attenzione al sociale".
Si è aperta stamane in Aula, con la relazione introduttiva del presidente della Giunta Maurizio Fugatti, la discussione della manovra di assestamento del bilancio provinciale 2019-2021 proposta dall’esecutivo. In base all’ordine del giorno i lavori, sospesi solo questo pomeriggio, proseguiranno fino a giovedì, ma i capigruppo hanno previsto la possibilità di arrivare al voto venerdì. Poco prima di iniziare, su richiesta delle minoranze i capigruppo hanno ottenuto dal presidente Fugatti la disponibilità a riferire sul caso dell’orso M49 con un’apposita comunicazione immediatamente seguita alla sua relazione sull’assestamento. Comunicazione alla quale è seguita un’ampia discussione alla quale sarà dedicato un’apposita e distinta nota. Si torna in Aula domani alle 10.00 per la discussione generale della manovra.
L’omaggio a Guido Lorenzi
Prima di cedere la parola al governatore, l’assemblea ha osservato alcuni istanti di silenzio per ricordare Guido Lorenzi, stimato consigliere provinciale e regionale nel corso di tre legislature, dal 1968 al 1983. Alla sua figura e alla sua significativa opera di politico e amministratore ha dedicato un breve intervento il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, che ha messo l’accento in particolare sul ruolo rivestito da Lorenzi in qualità di assessore alla cultura artefice del restauro di Castel Beseno, del sistema bibliotecario trentino e di un’innovativa legislazione sui musei.
La manovra ha una forte caratterizzazione “sociale”
Dopo il resoconto dell’esame della manovra svolto due settimane fa dalla Prima Commissione, letto per la maggioranza da Ivano Job, il presidente Fugatti ha sottolineato che con questo assestamento la Giunta inizia a dare attuazione al programma del governo provinciale. Da questo assestamento di bilancio, ha segnalato subito Fugatti, emerge una forte caratterizzazione “sociale”, perché molti provvedimenti contenuti nella manovra cercano di esprimere un’attenzione ai problemi e alle aspettative colte nella comunità. Il governatore ha ricordato in apertura il contesto un cui si inserisce la manovra. La Giunta, ha detto, parte dalla consapevolezza che ci troviamo nel vivo del processo di attuazione del regionalismo differenziato previsto dall’articolo 116 terzo comma della Costituzione: un processo che interessa Regioni vicine alla nostra e che reclama un nostro protagonismo perché l’Autonomia del Trentino-Alto Adige Suedtirol mantiene una forte attualità e contiene un grande potenziale di apertura a nuove prospettive di sviluppo e innovazione.
Fugatti ha citato anche la crisi economico-finanziaria che avendo colpito la finanza pubblica nazionale a partire dal 2008, ha imposto anche alle autonomie della nostra regione la partecipazione al processo di risanamento dello Stato. Il presidente ha ricordato che l’Accordo con lo Stato del 2014 ha fatto ben sperare su un recupero delle basi economiche e finanziarie dell’Autonomia e quindi sul rilancio delle politiche di protezione sociale e di sviluppo. Tuttavia, ha proseguito Fugatti, “purtroppo le dinamiche nazionali e internazionali stanno ora rallentando le prospettive di crescita ponendo nuove difficoltà alla finanza provinciale”. Per questo, ha osservato, servono nuove azioni in risposta alla domanda che si è espressa con la nuova Legislatura, codificate nel nuovo Programma di sviluppo provinciale e un’attenzione specifica alle valli e ai territori periferici.
Bene la flat tax, ma con clausola di salvaguardia per compensare i minori gettiti
Sempre nelle premesse di contesto Fugatti ha dichiarato di condividere la preannunciata introduzione della flat tax da parte del governo nazionale “per gli effetti che produce sul sistema economico; effetti che tuttavia, con riferimento ai meccanismi su scala locale, vanno opportunamente monitorati, tenuto conto delle ridotte dimensioni del nostro contesto e delle forti esternalità che lo caratterizzano. Il “rovescio della medaglia” della flat tax, ha proseguito il presidente, sta nel fatto che nel breve-medio periodo queste politiche incideranno sui volumi delle entrate tributarie in senso negativo, in attesa di un effetto moltiplicatore che mettendo in modo consumi e investimenti dovrebbe poi mitigare tale situazione. Si tratta quindi per il governatore di contrapporre a tutto ciò azioni capaci di preservare le risorse necessarie per finanziare le diverse esigenze di spesa della Provincia. Come? “Pur condividendo l’introduzione della flat tax e quindi la riduzione della pressione fiscale per gli effetti che ricadono sull’economia e sui consumi, dobbiamo parallelamente impegnarci – e lo stiamo già facendo – a trovare un nuovo equilibrio tra le entrate del bilancio provinciale e le complessive esigenze di spesa della Provincia attraverso opportune modifiche all’ordinamento statutario finalizzate alla garanzia della ritenuta dell’autonomia finanziaria. Confermo pertanto a quest’Aula – ha assicurato Fugatti – che è in corso un concreto confronto con il Governo volto ad aggiornare su base pattizia bilaterale l’attuale sistema di relazioni finanzirie con lo Stato per salvaguardare con specifiche norme la costanza delle entrate relative ai principali tributi (Ires, Irpef, Iva). L’obiettivo – ha concluso su questo punto – è di affidare ad una clausola di salvaguardia fiscale attorno alla quale concordare l’aggiornamento del Patto di garanzia del 2014, la compensazione dei previsti minori gettiti”.
Le risorse provinciali caleranno: occorre quindi più sinergia pubblico-privato
Dal punto di vista finanziario Fugatti ha invitato a tenere anche presente che i volumi del bilancio provinciale sono destinati a contrarsi progressivamente, a causa del venir meno a partire dal 2022 dei gettiti arretrati dei tributi erariali. In questo contesto il presidente ha spiegato che la Provincia non può “stare alla finestra” in attesa degli eventi ma è chiamata a “giocare d’anticipo” sfruttando ogni leva a sua disposizione. Anche se, ha aggiunto servendosi della metafora sportiva, la partita non può essere vinta da un solo giocatore perché è tutto il Trentino inteso come sistema a dover affrontare questa sfida. Per quanto riguarda il ruolo della Provincia il presidente ha ricordato la legge sulla semplificazione burocratica recentemente approvata, anche se l’obiettivo va ulteriormente perseguito dando continuità ai tavoli aperti come richiesto dalle categorie. Fugatti ha però sottolineato soprattutto la necessità di sviluppare tutti quegli strumenti che consentano di finanziare gli investimenti con risorse diverse da quelle della finanza provinciale….Dobbiamo esser epiù capaci di utilizzare le risorse pubbliche come leva per l’attivazione di risorse private, ma anche nelle misure di sostegno agli operatori nei diversi settori di spesa. Fugatti si è riferito su questo punto “all’incredibile opportunità che deriva dall’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 anche al nostro territorio”. Dopo questo successo, ha aggiunto, ora dobbiamo lavorare in funzione delle ricadute positive che un evento di tali proporzioni produce. Ad indicare quale potrebbe essere questo rapporto di collaborazione tra pubblico e privato è stato per Fugatti il recente Forum della ricerca. Si tratta di concentrare gli sforzi in alcuni settori come ad esempio quello delle biotecnologie dove è più agevole costruire una rete.
Dall’assestamento altri 324 milioni di euro, 262 dei quali sul 2019
Il presidente ha poi ricordato la volontà della Giunta di imprimere fin d’ora un’inversione di rotta rispetto al precedente approccio al bilancio di assestamento. Bilancio che, ha ricordato, dispone di “risorse aggiuntive” all’esercizio finanziario in corso: si tratta infatti di 324 milioni di euro, dei quali 262 sul 2019 a cui si aggiungono le risorse statali destinati al finanziamento degli interventi di ripristino conseguenti alla calamità di fine ottobre che ammontano a 230 milioni di euro nel triennio 2019-2021. Tre gli obiettivi principali della manovra “sui quali si è deciso di far convergere le risorse per innescare una necessaria azione anticiclica”.
Tre gli obiettivi: opere pubbliche, investimenti sociali e ripristino del territorio
Risorse per le opere pubbliche. Il primo obiettivo consiste negli interventi sulle opere pubbliche. L’assestamento autorizza risorse per realizzare ulteriori investimenti rispetto a quelli già previsti e da completare, che la Giunta considera prioritari e strategici per il territorio, quali la variante di Pinzolo, il collegamento Mori-Passo S. Giovanni, la tangenziale di Rovereto finanziato con risorse di Autostrada del Brennero. A ciò si aggiungono 60 milioni di euro finalizzati a nuovi investimenti dei Comuni. “Complessivamente il volume di opere pubbliche che risulta finanziato ammonta a oltre 1,6 miliardi di euro”, nei quali sono compresi gli interventi per la realizzazione del Nuovo ospedale del Trentino, l’Ospedale di Cavalese, il polo fieristico di Riva del Garda, le opere per l’infrastrutturazione in banda larga, collegamenti viari quali la Loppio-Alto Garda o la variante di Cles e l’attenzione alle scuole.
Circa le opere pubbliche Fugatti ha confermato l’impegno sia sul versante della Valdastico (“in attesa dello studio di fattibilità che A4 deve presentare nelle prossime settimane, abbiamo previsto con una nostra legge un percorso accelerato di valutazione del progetto”), sia su quello dell Statale della Valsugana, in particolare per migliorare la sicurezza nel tratto della Bassa Valsugana. In tema di Autostrada del Brennero, ha aggiunto il presidente, “auspichiamo che a breve si raggiunga l’accordo definitivo per la concessione”.