"E' stato un inverno particolare - racconta il commissario Antonio Galli - in primo luogo sono stati registrati meno incidenti per il lockdown, soprattutto per spostamenti ridotti nelle ore notturne quando di solito accade la maggiore parte degli incidenti, in secondo luogo i cervi sono in buona salute e la mortalità è ridotta".

I DATI - Dei venti cervi morti e recuperati in Valle Camonica dagli agenti della Polizia Provinciale, la maggior parte giovani, dieci sono stati per incidenti, di cui otto con interventi della Polizia Provinciale e due da parte dei carabinieri. La maggior parte degli incendi si sono verificati - come in passato - tra Edolo e Vezza d'Oglio. Gli altri cervi morti per mancanza di cibo sono stati recuperati in Alta Valle Camonica, in territorio di Ponte di Legno, nella frazioni di Pezzo, Planpezzo, Precasaglio, e a Temù.

L'anno orribilis è stato l'inverno 2018, con un centinaio di cervi morti in Alta Valle Camonica e tutti per mancanza di cibo. Per superare l'emergenza secondo gli esperti la soluzione potrebbe essere quella di portare in quota fieno a inizio inverno, prima delle nevicate e poi alimentare le postazioni in quota, evitando il ripetersi della strage di cervi.