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Elezioni, Valle Camonica e Valtellina rischiano di non essere rappresentate in Parlamento

Breno - Le valli alpine e le zone periferiche rischiano di avere meno rappresentanza nel futuro Parlamento con la riduzione di deputati e senatori. Le elezioni del prossimo 25 settembre sanciranno la nuova composizione del Parlamento: con la riforma costituzionale varata nel settembre del 2020 i seggi della Camera si riducono da 630 a 400, quelli del Senato passano da 315 a 200. In Lombardia saranno eletti 95 parlamentari in quattro diverse Circoscrizioni.


La provincia di Brescia, che fa parte della Circoscrizione 3 con Bergamo, eleggerà 9 parlamentari (contro i precedenti 14). Sono sicuri 3 collegi uninominali per Montecitorio e 1 per Palazzo Madama per il Bresciano, invece la provincia di Sondrio è inserita nella Circoscrizione 4 con Como, Lecco, Varese e Monza Brianza.

Il rischio per la Valle Camonica e Valtellina è di veder ridotta, se non annullata la rappresentanza nel futuro Parlamento.


"I territori periferici, valli e aree montane - sostiene Pier Luigi Mottinelli, già presidente di Comunità Montana di Valle Comunica e Provincia di Brescia e ora presidente di zona del PD - rischiano di essere fortemente penalizzati da scelte demagogiche senza tener conto della rappresentanza delle diverse aree del nostro Paese. La vera riforma era quella di dar voce agli elettori di scegliere i propri rappresentanti, con la preferenza, invece anche in questa tornata elettorale in Parlamento rischiano di entrare nominati e non persone legate ed espressione dei territori".


Cosa auspica per la Valle Camonica e il Bresciano: "Che i futuri parlamentari abbiamo attenzione alle valli e che le zone montane non siano messe in secondo piano", conclude Mottinelli.

Ultimo aggiornamento: 29/07/2022 05:31:49
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