E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allerta maltempo della protezione civile in 8 regioni.
Nel mese di gennaio si sono verificate infatti - sottolineano a Coldiretti Sondrio e Brescia - meno della metà delle precipitazioni con un deficit del 56% a livello nazionale ma con punte che arrivano al 76% nel Nord-Ovest e al 72% in Sardegna secondo Iconaclima.
Il risultato si traduce nei livelli di fiumi a partire dal Po che è in secca come d’estate a -3,07 metri al Ponte della Becca ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua.
La pioggia e la neve – continuano a Coldiretti - è servita a mitigare la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischiava di essere compromessa in assenza di precipitazioni.
Dall’altra parte nelle prossime settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais e la pioggia agevola la operazioni di lavorazione. Importante in questa stagione anche la caduta della neve per ripristinare le riserve idriche nelle montagne ed in pianura secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane” anche perché il manto che si posa sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano.