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Spopolamento della Valsaviore: dati e proposte per il futuro

Valsaviore (A. Pa.) - Denatalità, le valli alpine si stanno spopolando. Il nostro viaggio inizia dalla Valsaviore, con lo studio condotto da Lino Balotti, che ha ricostruito attraverso gli uffici anagrafe dei Comuni i dati sulle nascite dalla seconda metà dello scorso secolo e i due decenni di questo secolo. Un dato balza all'occhio: in Valsaviore nel 1951 ci furono 251 nascite, nel 2021 solo 34. Lino Balotti (nella foto) ha approfondito la situazione della Valsaviore: "Nelle nostre valli - racconta - il calo delle nascite e di riflesso quello demografico è causato soprattutto dall'esodo dei giovani. I nostri paesi hanno perso in certi casi anche il 70-80% degli abitanti, ad esempio Saviore dell'Adamello e Monte di Berzo Demo".


I NUMERI DELLA VALSAVIORE - I dati sulla natalità di questo secolo: Berzo Demo nel 2000 ha registrato 33 nascite; 12 nel 2010; 3 nel 2019; 5 nel 2020 e 2021; Cedegolo ne ha contati 8 nel 2000, 6 nel 2019, 8 nel 2020, 10 nel 2021; Cevo è passato da 7 del 2000 e 2010 a uno nel 2019 e 2020 e a 8 nel 2021; Saviore dell'Adamello oscilla tra i 5 del 2000, 8 del 2010 e 2019, 6 nel 2020 e 3 nel 2021; Sellero da 14 del 2008 è passato a 11 nel 2010, 8 nel 2019, 5 nel 2020 e 8 nel 2021.

La flessione di residenti è costante in tutti i paesi della Valsaviore, l'unica realtà in controtendenza è Andrista che è passata da 100 abitanti del 2001 a 111 del 2021.


PONTE DI LEGNO E LIVIGNO - Nella ricerca Lino Balotti dà uno sguardo ad altri paesi della Valle Camonica e dell'arco alpino e focalizza l'attenzione su Ponte di Legno (Brescia) e Livigno (Sondrio). A Ponte di Legno la popolazione continua a diminuire: nel 1951 il paese dalignese contava 2335 abitanti, nel 1970 sono diventati 2136 e nel 2021 sono scesi a 1743, con una diminuzione di 592 residenti. L'analisi di Lino Balotti: "Non sono gli investimenti e le costruzioni a portare a questi dati, e se i paesi si svuotano rimarranno cattedrali nel deserto".
Livigno invece è in controtendenza con un aumento sproporzionato dagli 800 abitanti del 1951 agli oltre 8mila del 2021 e ciò è giustificabile - dalla ricerca - con le agevolazioni fiscali e il fenomeno migratorio.


LE PROPOSTE - Le soluzioni indicate da Lino Balotti, per frenare lo spopolamento e la fuga dei giovani verso le città e la pianura, è agevolare i residenti, ad esempio le istituzioni si potrebbero prendere a carico i neonati fino alla maturità, garantendo quindi la permanenza in valle delle famiglie. Anche per chi lavora - sia nel privati che nel pubblico, in particolare nella sanità - ci dovrebbero essere degli incentivi a rimanere in valle e questo potrebbe essere la base per un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni.

Ultimo aggiornamento: 22/06/2022 09:50:16
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