Da questa situazione discende un progressivo abbandono dei terreni, il rimboschimento selvaggio, l'aumento del dissesto idrogeologico, dovuto alla mancanza di presidio e di manutenzione da parte dell'uomo.
Il Consiglio regionale ha quindi deciso di intervenire con un provvedimento teso a favorire la ricomposizione di dette aree in modo coordinato, tramite un progressivo riordino fondiario dei terreni che risulti funzionale alla loro valorizzazione e al loro effettivo utilizzo.
Il provvedimento - La legge prevede l’erogazione di contributi economici per la ricomposizione fondiaria delle aree agricole montane, al fine di apportare dei vantaggi, sia sotto il profilo economico che sociale, con l’obiettivo di favorire la prosecuzione ed il potenziamento delle imprese agricole, l’instaurarsi di nuove imprese agricole, data la possibilità di aggregare maggiori superfici a propria disposizione, nonché, da ultimo, di favorire l’instaurarsi di forme di agricoltura non professionale nella sua funzione di sentinella del territorio, produzione familiare e quale base per la possibile costituzione di imprese agricole.
I contributi - I beneficiari dei contributi economici saranno le persone fisiche o giuridiche che, nelle forme previste dall’ordinamento civile, a decorrere dal giorno successivo dell’entrata in vigore della legge, acquistino la proprietà, anche tramite permuta o donazione, di terreni o i fabbricati ricompresi nel territorio delle comunità montane della Regione Lombardia.
I medesimi terreni devono avere una superficie inferiore o uguale ai 10.000 metri quadrati ed essere classificati nei PGT come terreni ad uso agricolo o essere assoggettati alla disciplina dei Piani di Indirizzo Forestale, mentre i fabbricati devono essere accatastati come ad uso agricolo e insistere sui terreni predetti. Inoltre è previsto l’accesso al beneficio anche nel caso in cui i terreni oggetto di transazione di proprietà, in possesso dei criteri predetti, siano confinanti o contigui a dei terreni o dei fabbricati di proprietà dell’acquirente.
Le procedure - Il contributo consiste nel riconoscimento delle spese per onorari notarili sostenute per ogni singolo atto notarile per l’acquisizione della proprietà, indipendentemente dal numero di terreni o fabbricati. Tale contributo è erogato a copertura della metà delle spese per onorari notarili sostenute per ogni singolo atto notarile, con un contributo minimo di 1.000 euro (anche qualora la metà delle spese per oneri sia inferiore) fino ad un massimo di 5.000 euro.
L’emendamento Malanchini - Il Consiglio, fra gli altri, ha approvato un emendamento presentato dal Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza Giovanni Malanchini, per limitare ad un massimo di 10mila metri quadrati l’estensione dei terreni oggetto di compravendita. “Ho chiesto questa modifica al testo della legge – ha spiegato - per evitare che i contributi regionali vadano a favorire il fenomeno delle speculazioni legate all’acquisto di terreni per ottenere premialità di vario tipo, anche a livello comunitario. Un ettaro di terreno agricolo può forse sembrare poca cosa, ma in montagna è invece un appezzamento notevole, dove infatti le dimensioni medie delle proprietà sono attualmente inferiori ai mille metri quadrati. Grazie al mio emendamento rendiamo la vita difficile a speculatori che niente hanno a che vedere con lo spirito di questa legge”.