Pelucchetti ha poi detto che è fondamentale per il volo lo studio della meteorologia e la ricerca delle ‘termiche’ spiegandone il termine: ‘Le termiche sono correnti ascensionali provocate dal sole che riscalda il terreno e consente all’aria di spingerti verso l’alto e qui l’uomo, come al solito, ha dovuto imparare dalla natura ed esattamente dal volo degli uccelli rapaci che, per risparmiare energie devono stare in volo tanto tempo".
La parola è poi passata ad un altro ospite e relatore, Francesco Bianchessi che ha espresso le sue emozioni dicendo che "con il parapendio si scopre un mondo nuovo, il contatto stretto con la natura, la scoperta di tanti paesaggi visti dall’alto, A me piacciono i voli di distanza con lunghe percorrenze dall’Italia alla Svizzera all’Austria e alla Slovenia, con tanti ricordi ed emozioni".
Ha ripreso la parola Pelucchetti che ha parlato di attrezzatura, le vele, sempre più sofisticate, e dei vari strumenti che servono per il volo, e anche per stare in aria oltre 10 ore, evidenziando anche le tre tipologie di volo, l’andata, l’andata e il ritorno e il triangolo FAI, ente che regola e certifica le gare di parapendio. Il relatore, stimolato dalle domande dei soci, è poi tornato sul tema delle ‘termiche’ "che vanno cercate, le senti perché l’aria è più calda, e la termica c’è sempre ma è ciclica, e invisibile logicamente, l’obiettivo è stare nel cuore della termica per volare sempre di più".
Altra domanda sull’avvicinamento del parapendio alle rocce, alle piante, agli ostacoli in genere e la risposta è che "il parapendio è molto sensibile e si capisce quando ci si sta avvicinando troppo e qui subentra l’abilità del pilota’. Il terzo relatore Paolo Scarsi si è soffermato sulle tipologie di parapendio ‘ogni azienda ormai produce 5/6 taglie omologate di parapendio con tutti gli strumenti, zaino, selletta, guanti, casco e oggi alcune vele con attrezzatura pesano meno di 10kg, con un costo medio che si aggira sui 5000 euro".
Il discorso si è poi spostato sulla specialità Hike and Fly, cammina e vola, che prevede appunto che un numero limitato di atleti percorra anche oltre i 1000 km in quota tra corsa e volo, "ad esempio – ha detto Pelucchetti - una delle più famose è da Salisburgo al Principato di Monaco percorrendo tutte le Alpi, si corre anche per due tre settimane con varie tattiche e strategie. Esistono poi i Contest, attraverso un sito Internet con il GPS ogni atleta può caricare i propri voli che danno un punteggio ed una classifica annuale".
Le domande dei soci hanno poi consentito a Pelucchetti di spiegare il parapendio biposto con istruttore e allievo, oppure con le persone che vogliono provare l’emozione del volo, e qui il socio consigliere Roberto Gheza ha proposto al Club un breve filmato sulla sua esperienza di volo dalle pendici dell’Etna fino al mare. Altra domanda sugli incidenti: "ci sono certo degli incidenti ma sono meno numerosi sicuramente di auto e moto, e dipendono sempre da una serie di cause, che coinvolgono il meteo, il pilota, il mezzo utilizzato, ma soprattutto la situazione meteorologica, se non ci sono le condizioni ottimali non si vola mai’. Pelucchetti ha poi spiegato anche che esiste un paracadute d’emergenza che permette una maggior sicurezza in caso di guasto, ha risposto alla domanda sul volo in pianura, ‘esiste ed esistono le termiche anche in pianura, il problema è la partenza ma si parte a traino di un’auto alla quale si è agganciati", ha annunciato per il 12 e 13 settembre a Rovetta la manifestazione ‘I can fly in Presolana’ una due giorni in parapendio con 45 atleti. Al termine della serata la consegna dei gagliardetti ai tre ospiti e l’appuntamento a settembre per un’altra conviviale.