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Dal Mortirolo un forte messaggio di pace e giustizia

Nell'orazione l'onorevole Guerini ricorda i morti in Valle Camonica

​MONNO (Brescia) - "Libertà e giustizia devono innervare i popoli e oggi dobbiamo a chi ha combattuto sul Mortirolo se abbiamo la libertà e la pace, quest'ultimo non scontato visto quanto sta succedendo a livello mondiale", con queste parole l’onorevole Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ha concluso la sua orazione in Mortirolo, dove sono state ricordate le battaglie combattute alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Questa mattina si è svolta davanti alla chiesetta di San Giacomo l'annuale commemorazione, in occasione dell'’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, organizzata dalle Fiamme Verdi, con in testa il presidente della Valle Camonica, Ezio Gulberti.
Presenti la partigiana bresciana Rosy Romelli, orginaria di Sonico, e Giovanni Boccacci di Collebeato che perse tre fratelli trucidati durante la Seconda Guerra Mondiale.

La chiesetta di San Giacomo ha fatto da cornice alla cerimonia che ricorda le cruente battaglie combattute sui monti circostanti tra febbraio e maggio del 1945, teatro di durissimi scontri ed eroici sacrifici di molte giovani vite.
Presenti gruppi alpini, associazioni partigiane e combattentistiche della Valle Camonica e Valtellina, tra cui l'Anei di Valle Camonica con il presidente Fabio Branchi, quindi gli onorevoli Lorenzo Guerini e Gianantonio Girelli, amministratori locali, partendo dal vice sindaco di Monno Ugo Melottii, i sindaci di Incudine (Diego Carli), Corteno Golgi (Giuseppino Lippi), Malegno (Matteo Furloni), di Mazzo in Valtellina (Franco Saligari), il consigliere comunale di Edolo Ivan Albertelli, gli amministratori di Malonno, Sonico, Cevo, Breno, Cevo, Castegnato, Aprica, Grosio, Villa di Tirano e Teglio.

La commemorazione ha preso avvio qualche minuto dopo le 10, quindi la Santa Messa celebrata dal cappellano delle Fiamme Verdi monsignor Tino Clementi, davanti alla chiesetta di San Giacomo, allietata dal Coro della libertà.
Durante l'omelia monsignor Clementi ha evidenziato come "il mondo è oggi una polveriera a cielo aperto" e invitato a trasformare "i soldi delle armi in pane e in opere di bene", poi ha invitato i presenti a chiedersi: "Quello che sto facendo è il giusto?".
Monsignor Tino Clementi ha concluso la celebrazione dicendo: "La sosta al Mortirolo è un'occasione di ricarica spirituale e civica".

Dopo i saluti del vicesindaco di Monno Ugo Melotti, l'orazione dell'onorevole Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, che ha ricordato il ruolo delle Fiamme Verdi in Mortirolo, leggendo il messaggio finale del comandante delle Fiamme Verdi bresciane e in capo della Divisione "Tito Speri" Romolo Ragnoli in occasione del rompete le fila: "Ora, conquistata la libertà è tempo di farla fruttare".
Durante l'orazione l'onorevole Guerini ha posto l'accento sui vantaggi e anche alcuni svantaggi della globalizzazione e ricordato che "i tempi della democrazia, che si base sul confronto, sono più lunghi di regimi autoritari, ma tutte possono partecipare e dire la loro nelle scelte" e ha concluso l'orazione dicendo: "Libertà e giustizia sono fondamentali per i popoli". La cerimonia si è conclusa con la deposizione della corona al cippo davanti alla chiesetta di San Giacomo.

Nel pomeriggio, nei pressi del Passo del Mortirolo ha preso avvio la "Bicicletta della memoria", organizzata dalla fondazione Cefalonia-Corfù 1941-1944 e patrocinato dalla Commissione europea. Il "ciclista della memoria" Giovanni Bloisi farà tappa a Trento e Bolzano per arrivare a Innsbruck e proseguire sino in Germania, passando per Monaco di Baviera, Berlino e Francoforte e quindi Strasburgo, Parigi e Bruxelles, dove arriverà il 29 settembre.
Ultimo aggiornamento: 07/09/2025 17:21:13
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