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Steel Life: a Coredo la mostra personale di Andrea Borga

Predaia (Trento) - Sarà una serata memorabile quella di venerdì 28 luglio a Coredo di Predaia. Il cortile di Casa Marta sarà la cornice dell’inaugurazione di “Steel Life”, la mostra di Andrea Borga (nella foto).


A partire dalle 20 sarà la curatrice Roberta Menapace a presentare al pubblico l’esposizione che valorizza il talentuoso scultore noneso alla sua prima mostra personale che si inserisce nella quinta edizione di Predaia Arte e Natura, un progetto promosso dal comune di Predaia che si ispira all’incontro di elementi di diversa natura.


La seconda parte della serata coordinata da Lorenzo Ferrari vedrà lo stesso Borga partecipare a un “salotto artistico” con due ospiti d’eccezione: Renato Ruatti, architetto di origini nonese creatore delle famose chitarre di alluminio “Noah” e Livio Magnini, musicista e compositore, chitarrista dei Bluvertigo.
A chiudere la serata, prima del brindisi e la visita all’esposizione, una performance musicale eseguita proprio da Magnini con una “Noah” originale.


L’ESPOSIZIONE
La curatrice della mostra Roberta Menapace ha spiegato che “Andrea Borga è un fabbro di formazione: il metallo è ciò che meglio conosce ma che al contempo continua a indagare. Una materia viva, che ha memoria del suo passato ma che si confronta costantemente con il suo presente e con gli stimoli che riceve. Nasce così il rapporto tra Borga e il metallo, che è a tutti gli effetti uno scambio, un dialogo fatto di azioni e reazioni, che prende vita nelle forme che andranno ad occupare gli spazi di Casa Marta.


La lavorazione dei metalli accompagna l’uomo dalla notte dei tempi. Una tradizione che nasce e si sviluppa da conoscenze ancestrali che si tramandano, da secoli, di generazione in generazione.


L'artigiano è colui che crea forgiando, modellando, battendo la materia, un professionista del metallo che mette la sua abilità tecnica al servizio della comunità.

Una figura che nella storia non ha sempre avuto un adeguato riconoscimento: il dibattito attorno al ruolo del faber e dell’artista all’interno della società si è presentato ciclicamente nei secoli.
Un confine labile li divide, principalmente dovuto agli intenti: da una parte c’è la pura tecnica, dall’altra l’originalità e la creatività dell’artista, il cui sapere è strettamente legato alla sua mano, che non è altro che un prolungamento della sua mente.
Andrea Borga è la perfetta sintesi di queste due figure: fabbro di professione, la passione per il metallo lo ha portato a indagare maggiormente questa materia che, nonostante negli anni abbia sperimentato in molteplici modo, continua a stupirlo, tanto da farlo diventare il motore del suo fare artistico.
Sebbene veicolata da una forma, è la materia la vera protagonista e il motore della ricerca di Borga. Una metallo vivo é quello che crea e ricrea il mondo dell’artista, mostrandosi in tutte le sue potenzialità e nelle sue contraddizioni. Da qui la scelta del titolo della mostra, Steel Life, un termine che gioca con l’assonanza al termine inglese still life che significa natura morta. Una sorta di contrasto che forse contrasto non è. In quanto materia viva, il metallo è come l’uomo”.


L’ARTISTA
Borga inizia a lavorare all'età di 17 anni nel settore metalmeccanico presso vari artigiani della zona, dove approfondisce diverse tecniche di lavorazione come la saldatura, la forgiatura, la brunitura. È però nell'intimità della sua bottega che inizia ad avvicinarsi alla scultura e a definire la propria identità artistica, dando vita alle sue prime opere ispirate a soggetti naturali, di cui le sue montagne sono ricche: piante, fiori, animali. La passione per i metalli unita alla raffinatezza della tecnica lo porta ad esplorare nuovi approcci volti allo studio della forma umana, in particolare alla realizzazione di nudi femminili. Un tema attualmente molto caro all'artista.
Le sue sculture sono principalmente realizzate in ferro, acciaio inossidabile e acciaio corten, combinando materiali come legno, pietra e cemento. Le sue opere sono l'espressione della cromatura naturale dei metalli che derivano direttamente dalle tecniche di lavorazione, senza alcuna aggiunta successiva di vernice o colore, che a giudizio dell'artista ne comprometterebbero così l'unicità.


La mostra è promossa dal Comune di Predaia con il sostegno di Apt Val di Non, Cassa Rurale Val di Non Rotaliana e Giovo, Comunità della Val di Non, Consorzio BIM dell’Adige, Decomec Srl, Regione Trentino Alto Adige, Provincia Autonoma di Trento.

Ultimo aggiornamento: 26/07/2023 04:08:00
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