L'Agenda delle Valli

Trentino, sì all’accoglienza di profughi provenienti da Gaza

Inizio: 09/06/2025 dalle ore 11:00 - Fine: 09/06/2025 alle ore 12:00 IT

​​​​Il pomeriggio in aula del Consiglio Provinciale ha chiuso la sessione di giugno. Al centro della discussione, e delle riflessioni, dell’Aula il conflitto israelo-palestinese. Approvata con emendamenti la mozione della consigliera Lucia Coppola (Avs) che chiede un impegno della Giunta per agire sul cessate il fuoco a Gaza e l’accoglienza ai profughi provenienti dai territori di guerra. Messo ai voti per punti, il dispositivo è passato anche nella richiesta delle minoranze nelle parti in cui si chiede l’avvio urgente di iniziative proprie da parte della Provincia, di aderire ad iniziative nazionali e internazionali di altri soggetti per fronteggiare l’emergenza umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, di dare immediata disponibilità al Governo ad accogliere in Trentino profughi palestinesi di Gaza bisognosi di cure mediche a partire da bambini e bambine. 
Approvata all’unanimità anche la mozione del consigliere Michele Malfer (Campobase) che impegna la Giunta ad avviare un progetto sperimentale per il recupero di giovani 16 – 18 anni che non frequentano la scuola e a rischio di abbandono, con il coinvolgimento dell'Agenzia del Lavoro, il Dipartimento dell’istruzione, Iprase e realtà aziendali e del Terzo Settore. Infine, si è aperta la discussione della mozione sul Risparmio Casa di Pensplan con la presentazione del proponente consigliere Mirko Bisesti (Lega). La mozione chiede l’impegno della Giunta a valutare l’attivazione del modello in vigore a Bolzano anche in Provincia di Trento, prevedendo monitoraggi annuali dei risultati e la partecipazione attiva dei portatori di interesse nella definizione e nell’aggiornamento dei criteri di accesso e di funzionamento.

​APPROVATA - Un progetto sperimentale contro l’abbandono scolastico 16- 18 anni
Michele Malfer (Campobase)
La mozione del consigliere di Campobase, emendata, impegna la Giunta a valutare, anche tenendo conto dei risultati del progetti sulla dispersione scolastica e giovani NEET, l’avvio di un ulteriore progetto sperimentale per il recupero di giovani di 16 – 18 anni che non frequentano la scuola e a rischio di abbandono, con il coinvolgimento dell'Agenzia del Lavoro, il Dipartimento dell’istruzione, Iprase e realtà aziendali e del Terzo Settore.
Nel presentare la mozione, Michele Malfer ha ricordato i temi della povertà economica, le disuguaglianze e l’abbandono scolastico che, in Trentino, ha numeri maggiori rispetto ai dati nazionali. Si registra un 32% di competenze scolastiche non adeguate, un 39% di competenze numeriche non adeguate. Anche la dispersione scolastica registra numeri che non possono essere ignorati. “Avere il 10% di ragazzi/e persi è una pericolosa sconfitta, non un numero fisiologico” ha detto Malfer rilevando che le scuole di seconda opportunità sono proposte interessanti e citando altri progetti di sperimentazione fuori dal territorio trentino (Cremona, Parma, Rovigo, Verbania ecc). “Non stiamo parliamo solo di scuola – ha infine aggiunto – ma dobbiamo dare ai ragazzi una cassetta degli attrezzi contenente parole chiave come interrogare, comprendere, scoprire, per accompagnarli al futuro”. Parere favorevole della Giunta.
Per l’assessora Francesca Gerosa si tratta di “una mozione importante. I giovani sono al centro di diverse mozioni. E’ nostro dovere intervenire per accrescere la capacità inclusiva della scuola per prevenire problematiche sociali. Nella strategia di legislatura il tema ce lo siamo posto nel medio e lungo periodo. Il progetto già avviato per prevenire la dispersione scolastica e giovani NEET in Alto Garda - ha ricordato Gerosa - ci servirà per proseguire e approcciare nuovi strumenti sulla scorta delle risultanze ottenute. Siamo aperti ai contributi”.

Ad intervenire la consigliera Mariachiara Franzoia: “Serve riorientare anche scelte sbagliate non aderenti a talenti e obiettivi. Leggendo dati e numeri anche un solo studente che abbandona la scuola è una sconfitta per la comunità. Deve essere trovata un'alleanza tra istituzioni che si occupano di giovani generazioni, non solo la scuola. C’è un cambiamento vertiginoso di società e ai giovani serve ricalibrare gli obiettivi per non perdere e lasciare indietro nessuno. Una pagella positiva non è sinonimo di scelta consapevole, serve guardare i ragazzi nella loro interezza e oltre la scuola. I corsi personalizzati partono già dalla scuola media e funzionano, deve esserci una scuola del fare in grado di mettere in gioco i talenti. Dobbiamo fare in modo che tutte le scelte siano sullo stesso piano, qualsiasi percorso deve portare a un successo personale”. Così la consigliera Antonella Brunet: “Dover parlare di abbandono scolastico e povertà educativa nel 20025 sembra impossibile, eppure succede. L’argomento coinvolge tantissime sfere: scolastica, emotiva, economica, familiare. Dobbiamo valorizzare maggiormente le scuole professionali”. Filippo Degasperi ha voluto sottolineare il tema dell’abbandono “da presidiate e ridurre”. Il consigliere di Onda è intervenuto sull’orientamento, “è difficile che un 14enne abbia consapevolezza delle sue inclinazioni, andrei a depotenziare un orientamento cosi precoce” e sulle competenze di base, “abbiamo un problema nel sistema se siamo fermi, dopo 11 anni di scuola, alle difficoltà delle competenze di base. Se ci sono studenti che hanno difficoltà a comprendere testi ed elementi di base significa che l’impianto non funziona”. Per Degasperi, quindi, è necessario “rigirare il modello”, che non significa cambiare solo le parole alle definizioni delle scuole. Francesca Parolari ha sottolineato che “il tema vede tutti interessati e ci sarà occasione di riparlarne durante la seduta del Dreier-Landtag con una mozione specifica”.

​Votazione – Approvata all'unanimità con 26 sì

APPROVATA- Fare pressione per il cessate il fuoco a Gaza e dare accoglienza ai profughi
Lucia Coppola (Avs)
La mozione della consigliera di Avs, poi emendata e votata per punti, chiede l’impegno della Giunta ad aggiungersi a quanti chiedono l’immediato cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani, e l’avvio di una trattativa internazionale per arrivare al reciproco riconoscimento dello Stato di Palestina e di quello di Israele. A condividere la mozione col Comune di Trento e gli altri comuni trentini, la Regione e il Commissariato del Governo affinché le pressioni internazionali si possano esprimere ad ogni livello, incluso l’Ufficio dei rapporti Ue della Pat. La mozione impegna inoltre il Governo provinciale ad appoggiare iniziative di approfondimento e di educazione alla pace e, il 29 novembre 2025 giornata Onu di solidarietà con i palestinesi, ad illuminare con i colori della pace il Palazzo della Provincia e le altre sedi istituzionali. Inoltre, chiede l’avvio urgente di iniziative proprie e di aderire ad altre iniziative nazionali e internazionali di altri soggetti per fronteggiare l’emergenza umanitaria in atto nella Striscia di Gaza. Infine chiede di dare immediata disponibilità al Governo ad accogliere in Trentino profughi palestinesi di Gaza bisognosi di cure mediche a partire da bambini e bambine. Così Lucia Coppola: “Ricordo gli oltre 50 mila morti, di cui 20 mila bambini. La situazione a Gaza è drammatica, stanno morendo di fame, di sete e di bombardamenti. Si registrano spese militari nel mondo con un + 9% rispetto all’anno precedente. Si condannano le azioni di Hamas, ma si sottolinea che il governo israeliano ha intrapreso una ritorsione sproporzionata diventata una guerra che possiamo definire l'inferno sulla terra, riportando le parole del presidente della Croce Rossa Italiana. Ci sono profughi allo stremo delle forze”.
L’assessora Francesca Gerosa condivide le preoccupazioni apprezzando come il tema è stato affrontato. La mozione è stata integrata con due emendamenti che prevedono “la condanna di qualsiasi atto di discriminazione e antisemitismo in solidarietà alla comunità ebraica italiana al centro di minacce ed episodi intollerabili” e “la collaborazione con il Governo, anche per tramite del Commissario del Governo, qualora venisse dichiarata la necessità di dare accoglienza ai profughi provenienti dai territori di guerra”. No quindi alla richiesta di dare avvio “a iniziative proprie per fronteggiare l’emergenza umanitaria in atto nella Striscia di Gaza” perché, per Gerosa, già si appoggiano azioni e iniziative di associazioni ed enti e no a quelli che Valduga ha poi definito “percorsi di corridoi umanitari per la cura e l’assistenza della persone”.

​Paolo Zanella ha stigmatizzato il no di Gerosa alla richiesta di interventi diretti della Provincia “che comunque potrebbe intervenire attraverso la Cooperazione Internazionale”, soffermandosi poi sulla situazione drammatica in corso a Gaza, “perfino gli aiuti stanno diventando arma di guerra”. Zanella ha ricordato che è stata depositata anche una proposta di voto (richiesta motivata di intervento del Parlamento, ndr) per sollecitare la fine del conflitto, il cessate il fuoco, sanzioni a Israele per la reazioni sproporzionata agli attacchi di Hamas e il rispetto del diritto internazionale. Per Mirko Bisesti: “Siamo davanti a una strage, un massacro che non prevede né vincitori né vinti. I numeri fanno male. Non colgo l’ottimismo di Zanella che vede segnali della Comunità internazionale. Vedo piuttosto una titubanza della Comunità internazionale e del Governo Italiano, questo è uno degli aspetti nefasti di questo terribile massacro che, se fosse successo da altre parti, avrebbe avuto una reazione diversa. C’è il distacco della comunità internazionale, c’è un senso di abbandono per quella striscia di terra”. Ad intervenire anche Francesco Valduga che condivide spirito e preoccupazioni. “E’ importante che queste riflessioni e approfondimenti vengano condivisi nelle aule istituzionali. Lo stimolo è non essere indifferenti. Siamo profondamente colpiti da ciò che vediamo, ma dobbiamo stare attenti all’assuefazione, da qui il fatto che dobbiamo ribadire la necessità di equilibrio tra due popoli”. Rammarico di Valduga per la parte cassata, ovvero “la parte più di interesse, impegnativa e responsabilizzante che era quella di inserirci in un percorso di corridoi umanitari per la cura e l’assistenza della persone”.

Per la consigliera Paola Demagri “occorre essere pragmatici su situazioni che sembrano lontane ma sono vicine”; per la consigliera Eleonora Angeli “si toccano i fondamenti della convivenza civile. Il conflitto ha assunto contorni devastanti in violazione del diritto internazionale. Tutti siamo consapevoli e dobbiamo farci carico della situazione. Serve mantenere alta l’attenzione e promuovere il raggiungimento di una pace equa e duratura”. Cosi la consigliera Maria Bosin “non dobbiamo confondere i popoli con chi governa”. Andrea de Bertolini ha citato Fabrizio de Andrè e “l’inno alla vita, alla convivenza e alla libertà. L’uomo può e sa essere meglio”.

Votazione- La mozione è stata votata per punti. Premessa e punti 1, 2 e 3 approvati con 27 sì.  Punto 4 del dispositivo (proposto dalle minoranze): sì 14 - no 13.​
Ultimo aggiornamento: 05/06/2025 19:41:10