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Cles: un messaggio forte dalla mostra "La Liberazione di Venere"

Cles - Una mostra con un forte messaggio: quattro donne, quattro creative, quattro portavoci di un messaggio collettivo dal titolo "La liberazione di Venere". Protagoniste e ideatrici della mostra sono la fotografa Virginia Salzedo e la stilista Margherita de Cles (nella foto da sinistra Virginia Salzedo, Margherita de Cles, Lucrezia de Mari e Marta Villa, in sequenza alcune © Virginia Salzedo della mostra).


La mostra, allestita nell'atelier La Cles in via Nazionale a Cles (Trento), ha già riscosso molto successo. L’antropologa Marta Villa ha introdotto la mostra fotografica, definendola come forma d’arte e pura luce. Le foto sono dei dipinti che toccano temi attuali della società.

L’elemento acquatico dà un senso di leggerezza e straordinaria plasticità.


Virginia Salzedo, già vincitrice di vari premi fotografici tra cui l’ultima campagna firmata"Fipsas #365NO", in occasione della giornata mondiale contro la violenza delle donne, assieme alla stilista Margherita de Cles hanno ideato dei messaggi che poi hanno saputo interpretare ognuno nel suo campo.


Musa ispiratrice degli scatti è Lucrezia de Mari, esperta nuotatrice ma soprattutto campionessa di nuoto sincronizzato, che ha saputo rappresentare al meglio la Venere anche con le difficoltà del mare e dei suoi abitanti.


Solo l’unione di una fotografa subacquea e una nuotatrice professionista hanno potuto dare vita a degli scatti così unici e particolari anche grazie al contributo della stilista.


Per la prima volta il mondo dello sport e dell’alta moda si sono uniti per un progetto artistico fatto di solidarietà femminile.


Margherita de Cles, direttore del marchio sostenibile "La Cles", da anni sostiene donne provenienti da paesi sottosviluppati, con la capacità di parlare lingue nuove senza il timore di prendere una posizione chiara e diretta del suo pensiero.


La mostra vuole essere quindi un nuovo Manifesto femminile in cui l’impegno per la donna sia costante, 365 giorni. Venere è nel suo elemento primordiale, l’acqua, una sorta di ritorno all’utero materno, luogo sicuro e caldo dove ogni essere è libero e protetto. Una campagna anche per sostenere e rispettare l’ambiente nell’immagine "Il dolore del mare", il mare da anni subisce l'inquinamento delle industrie del fast fashion e dei nostri rifiuti stessi.


Virginia, Lucrezia e Margherita sono comunque positive sul futuro e motivate a continuare a fare qualcosa di concreto non solo per le donne e l’ambiente ma in futuro coinvolgendo non solo minoranze etniche come il tema delle donne afghane ma che anche la disabilità. Nell’era dell’acquario Venere rinasce nell’acqua per uscire di nuovo e lanciarci un messaggio di speranza e bellezza.


La mostra è aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2022 previa prenotazione al 3484900105

Ultimo aggiornamento: 26/12/2021 04:35:28
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