Sarà una sorta di corsa ad ostacoli o di scalata su quelle Dolomiti che si affacciano sulla Val di Sole, con l’obiettivo di raggiungere la vetta: ovvero la salvezza al termine del campionato di Serie A dove i grigiorossi tornano dopo una parentesi di 26 anni.
Per chi ama la cabala il 26 è un numero importante in Trentino e sinonimo di obbiettivo raggiunto: con il pettorale 26 Franco Nones, il grande fondista della Val di Fiemme, gareggiò ai Giochi invernali di Grenoble ’68 e vinse la prima medaglia d’oro olimpica per il fondo azzurro e il (20)26 è anche l’anno delle terze Olimpiadi invernali organizzate in Italia (dopo Cortina ’56 e Torino ’06), che tra quattro anni vedranno svolgersi le competizioni di sci nordico e pattinaggio velocità anche in provincia di Trento. Insomma dalla Val di Sole parte un corale “in bocca al lupo”.
Vi è poi uno storico legame esistente tra Cremona e la Val di Sole considerato Giovanni Arvedi, importante imprenditore dell’acciaio e presidente onorario della Cremo, proviene da una famiglia particolarmente attiva nel commercio e nella lavorazione dei metalli originaria di Celentino, in Val di Peio, trasferitasi a Cremona nel 1715.
Quelli chiusi oggi sono stati dieci giorni di lavoro intenso allo stadio di Carciato ma anche di scoperta del territorio: dalle malghe in quota, ai bagni tonificanti a fine allenamento nel torrente Meledrio per agevolare il recupero fisico-muscolare dei giocatori, alla discesa di 15Km in rafting sul Fiume Noce, giudicato da National Geographic tra i migliori dieci corsi d’acqua al mondo per la pratica di questa disciplina fluviale. Insomma lavoro e divertimento si sono incrociati. Con il meteo che ha agevolato la preparazione grazie alle piogge notturne che hanno mitigato la temperatura rispetto al grande caldo che si registra in pianura.