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Nuova vittima sul lavoro: è morto John Sebastian Floriani

Era precipitato da una parete dieci giorni

Trento - Cordoglio a Pergine Valsugana e a Martignano, dove viveva da qualche mese, per la morte di John Sebastian Floriani, 26 anni, deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento per le ferite riportate nell'incidente sul lavoro accorso dieci giorni fa.
Il giovane stava lavorando per una ditta che ha in appalto dal Comune di Trento lavori nella zona che porta al rifugio Campel per il disgaggio di una parete, quando è precipitato per una cinquantina di metri riportando un grave trauma cranico. Subito soccorso e trasportato all'ospedale Santa Chiara di Trento è morto nelle scorse ore. E' l'enneismo infortunio mortale in Trentino, che conta otto vittime, 30 feriti gravi dall'aprile dello scorso anno.

Dichiarazioni di Manuela Faggioni (CGIL del Trentino), Michele Bezzi (CISL del Trentino) e Walter Alotti (UIL del Trentino): “Il decesso di John Floriani in ospedale a dieci giorni dall’incidente sul Calisio lascia attoniti e sgomenti. Una nuova tragedia sui luoghi di lavoro strappa all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e di tutta la comunità di Martignano un giovane nel pieno della vita.
A loro ci stringiamo commossi per offrire tutta la nostra solidarietà e vicinanza.

Si tratta della nona vittima del lavoro in poco più di quattro mesi dall’inizio dell’anno. Se a questo stillicidio di morti si aggiunge l’aumento dei casi di infortunio denunciati all’Inail nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023, si capisce bene quanto sia grave la situazione attuale sul fronte della capacità di prevenire ed evitare incidenti legati al lavoro.

Per questo serve una riunione urgente del Comitato provinciale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per analizzare l’andamento degli infortuni in Trentino, rilanciare le attività di prevenzione e promuovere interventi specifici a livello controllo e promozione del rispetto delle norme per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Non si può far finta di nulla, è ora di innalzare l’attenzione di tutti, a partire dalle istituzioni pubbliche e dai singoli datori di lavoro, affinché si metta fine a questa lunga scia di sangue e si possa, passo dopo passo, implementare le migliori strategie per ridurre drasticamente i rischi di infortunio e innalzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno gli inquirenti a stabilire le cause precise della morte di John. Ma tragedie come queste possono e debbono essere evitate. Dobbiamo quindi tutti operare perché in futuro sia garantito a tutte e tutti il diritto fondamentale alla salute sul lavoro”.
Ultimo aggiornamento: 05/05/2024 18:10:52
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