TRENTO - Nella serata di ieri l’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni ha incontrato, nella sede della Comunità Valsugana e Tesino a Borgo Valsugana, il presidente dell’ente Claudio Ceppinati ed i sindaci del territorio. Presenti, tra gli altri, anche il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait, il dirigente del Servizio Faunistico Alessandro Brugnoli e il coordinatore del Settore grandi carnivori Claudio Groff. Al centro del confronto la delicata questione della presenza del lupo. “Con gli amministratori abbiamo avuto un dialogo franco e diretto, basato sulla volontà di gestire con sempre maggiore attenzione e sensibilità la presenza dei lupi nella Valsugana Orientale. Il nostro obiettivo è quello di applicare tutte le misure necessarie per la tutela della sicurezza pubblica ed il sostegno dell’attività zootecnica, fondamentale per la cura e il presidio del nostro Trentino” le parole dell’assessore, che ha invitato con forza i sindaci a sollecitare allevatori ed in particolare hobbisti a dotarsi di strumenti di prevenzione efficaci, soprattutto delle recinzioni elettrificate messe a disposizione gratuitamente. “Il 37% delle predazioni da parte di lupi avvenute nel 2025 in Trentino riguarda la Bassa Valsugana, un terzo sul totale provinciale. Ma nel 70% dei casi non c’erano misure di protezione per questi animali.
Solo attraverso un utilizzo corretto e costante di queste misure sarà possibile contenere i danni e migliorare la coesistenza tra comunità locali e fauna selvatica” ha aggiunto Failoni che ha proposto l’organizzazione di momenti formativi ed informativi con allevatori e popolazione.
I sindaci del territorio hanno chiesto di partire subito con interventi formativi e informativi rivolti prima di tutto agli allevatori ed in una seconda fase a tutta la comunità, oltre ad un piano di controllo.
Nel 2025 la Bassa Valsugana è stata interessata da una significativa serie di predazioni attribuite al branco “Campelle-Calamento”, stabilmente presente nella zona. Nel solo 2025, in Bassa Valsugana sono stati registrati 53 eventi di danno – pari al 37% del totale provinciale – per un indennizzo complessivo di 28 mila euro. Le predazioni si sono verificate in larga parte nelle ore notturne o crepuscolari, spesso a pochi metri dalle abitazioni (tra 3 e 110 metri di distanza). A tal proposito, va detto che su un totale di 53 predazioni avvenute da inizio anno in Bassa Valsugana, solo in 17 casi (pari al 32%) erano presenti misure di prevenzione.
Dal 2018 ad oggi sono state distribuite oltre 70 opere di prevenzione in Bassa Valsugana, tra cui recinzioni elettrificate. Questi strumenti, se installati e mantenuti correttamente, rappresentano il metodo più efficace per proteggere il bestiame.
Agli amministratori locali è stato inoltre spiegato come la Provincia, in relazione alla quantità di danni causati dal branco "Campelle-Calamento" abbia avanzato la richiesta di abbattimento di due lupi in Valsugana, misura che tuttavia non ha ottenuto il parere di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Le valutazioni hanno infatti evidenziato come le opere di difesa finora adottate non siano state sufficientemente diffuse. Pur incassando il parere negativo rispetto all’abbattimento, il Servizio Faunistico ha risposto con diverse puntualizzazioni di natura tecnica per sottolineare la correttezza procedurale della richiesta.
Nel corso del confronto è stata sottolineata l’importanza di una corretta comunicazione sul tema e l’adozione di comportamenti adeguati da parte della popolazione. Infine l’invito ai sindaci, da estendere ai cittadini, di segnalare la presenza di lupi nelle aree antropizzate contattando la Stazione forestale del territorio.