Rovereto (Trento) - Chieste le dimissioni del Reggente Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto. I roveretani
Ennio Bordato,
Roberto Chemotti e
Marco Luscia (ma tra i promotori c'è anche
Matteo Gottardi) hanno consegnato oggi pomeriggio al presidente
Claudio Soini (nella foto) un testo corredato da
290 firme. Si tratta di una petizione al Consiglio provinciale, che ha per tema l'operato della Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto. I proponenti chiedono che essa agisca più concretamente per promuovere uno spirito di pace universale in tempi di gravissima crisi. In particolare, chiedono le dimissioni del reggente della Campana, che nel numero di aprile del mensile ufficiale della Fondazione, ha sostenuto la difesa comune europea con argomentazioni e immagini ritenute inaccettabili se espresse da chi guida l'istituzione di Maria Dolens

La petizione indirizzata al Senatore Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica Italiana; onorevole Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati della Repubbllica Italiana; Claudio Soini, presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento; Giulia Robol, sindaca del Comune di Rovereto con la richiesta di dimissioni Reggente Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto.
Il 2 aprile è stato pubblicato sul sito istituzionale il numero 56, Aprile 2025, del mensile online “La Voce di Maria Dolens”, progetto editoriale della Fondazione Campana dei Caduti, finanziato con 30.000 euro da parte della Provincia Autonoma di Trento. In prima pagina del mensile è stata inserita la foto di un militare in assetto da guerra seguito dallʼeditoriale “Difesa Comune” che dà il titolo alla pubblicazione, firmato dal reggente
Marco Marsilli, in cui si formula un ragionamento la cui conclusione risulta un elogio del
piano ReArm Europe con una serie di considerazioni politiche e militari che poco si addicono alla cultura della pace su cui si basa il dispositivo della legge 103 del 2006 e lo Statuto della Fondazione Campana dei Caduti che Marsilli presiede. In particolare si legge:
“Su questo sfondo, l’Europa commetterebbe una grave leggerezza se proseguisse la linea del business as usual e non si attrezzasse in maniera seria per far fronte con proprie accresciute capacità a ipotesi di aggressioni esterne.
Il «ReArm Europe» (sigla infelice, va riconosciuto) potrebbe essere pertanto utilizzato come sprone (e al tempo stesso come monito) per trasferire progressivamente dalle 27 capitali nazionali e Bruxelles le materie attinenti alla difesa, permettendo all’Unione Europea di andare oltre la sua, pur formidabile, success story in campo economico e sociale, e di creare una base, per intanto, per la creazione in futuro degli Stati Uniti d’Europa. Un’evoluzione, ne siamo convinti sfidando le opinioni contrarie, di cui le giovani generazioni sarebbero le prime a beneficiare”.
Tali considerazioni, che ipotizzano tra lʼaltro un beneficio da parte delle giovani generazioni dal riarmo e da una nuova corsa alle armi potenziamente causa di un conflitto su larga scala, sono assolutamente incompatibili con lʼistituzione ed i fini della Fondazione Campana dei Caduti da sempre custode con la Maria Dolens, del ricordo del sacrificio di molti giovani a causa della guerra e simbolo di pace, di dialogo e del ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. La conclusione dellʼarticolo è accompagnato dallʼimmagine di un tramonto in cui si distinguono la sagoma di un soldato armato di fucile mitragliatore, di un mezzo blindato e di due elicotteri da combattimento. Si rileva che ogni riferimento apparso nella pubblicazione risulta essere in forte contrasto con le parole di pace ascoltate durante la celebrazione del Centenario, svoltosi proprio mercoledì 2 aprile presso il colle di Miravalle, dalle Autorità, in particolare dalla Sindaca di Rovereto Giulia Robol e nel messaggio dellʼArcivescovo di Trento Lauro Tisi. Il mensile online La Voce di Maria Dolens, finanziato con fondi pubblici derivanti dallʼaccordo di programma con la Provincia Autonoma di Trento, non deve in alcun modo essere usato per veicolare contenuti di propaganda politica bellicista come un piano di riarmo, ma utilizzato per promuovere la pace e il dialogo tra le parti in conflitto di ogni guerra. Preoccupa lʼassoluta mancanza di equidistanza, senso delle istituzioni e consapevolezza nella gestione mediatica dei simboli potenti che la campana evoca, i quali devono essere impiegati in modo equilibrato, sopra le parti e per attività di carattere universale. Maria Dolens è e deve rimanere un patrimonio di tutti coloro che credono nella pace e non nelle corse agli armamenti.
I sottoscritti firmatari verificata e ritenuta inadeguata la condotta del reggente Marco Marsilli nellʼuso improprio dei canali istituzionali, in particolare nella pubblicazione mensile online “La voce di Maria Dolens”di Aprile 2025 e del sito istituzionale della Fondazione Campana dei Caduti, per propaganda contraria ai principi statutari e alle linee guida della legge n.103 del 2006, richiedono al Comune di Rovereto e alla Provincia di Trento lʼinoltro al Consiglio di reggenza, tramite lʼazione dei propri delegati (n.1 per il Comune di Rovereto e n.3 per la PAT), di formale richiesta di dimissioni del reggente della Fondazione Campana dei Caduti. Si richiede a Camera e Senato della Repubblica la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti fissati per la Fondazione Campana dei Caduti nella Legge del 24 febbraio 2006, n. 103.